
Torino, addio all’arcivescovo Nosiglia: promosse l’ostensione della Sindone
Lutto per la morte di monsignor Cesare Nosiglia, che fu Arcivescovo di Torino dal 2010 al 2022 e amministratore Apostolico di Susa dal 2019 al 2022. La morte è avvenuta questa notte (27 agosto) alle 2.15 presso l’Hospice Cottolengo di Chieri, dove Nosiglia era stato trasferito pochi giorni fa dall’Ospedale Gradenigo di Torino: era stato colpito da una malattia respiratoria, vissuta nel riserbo per suo forte e determinato desiderio. I funerali saranno celebrati venerdi 29 alle 15.30 dal cardinale Roberto Repole presso il Duomo di Torino.
Nosiglia aveva 80 anni. Nato a Rossiglione, provincia di Genova e diocesi di Acqui Terme, e formatosi nei Seminari di Acqui Terme e Rivoli, l’arcivescovo emerito di Torino Cesare Nosiglia era diventato prete il 29 giugno 1968 e aveva proseguito gli studi di Teologia e Sacra Scrittura alla Pontificia Università Lateranense e Istituto Biblico di Roma. Dal 1971 al 1991 vicedirettore e poi direttore dell’Ufficio Catechistico nazionale della Cei, dal 1971 al 1991, il settembre di quell’anno era stato consacrato vescovo.
Ausiliare e poi vicegerente della diocesi di Roma, era impegnato soprattutto nei settori dei giovani, dell’educazione e della scuola cattolica, molto attento anche alle condizioni degli emarginati, in particolare persone senza dimora e nomadi. Trasferito nel 2003 alla diocesi di Vicenza, viene poi nominato arcivescovo di Torino nel 2020. La forte sensibilità ai temi sociali lo porta a prendere posizioni pubbliche impegnative nelle numerose aree di crisi che caratterizzano le vicende di Torino e del Piemonte, spesso schierandosi in prima persona di fianco ai lavoratori.
Un ’magistero di strada’ a cui accompagna una forte attenzione per i giovani e le realtà del territorio. Sua l’immagine di Torino ’due città’ e la lettera pastorale ’Non stranieri ma concittadini e familiari di Dio’. Fra i le sue battaglie dell’ultima parte del suo impegno da arcivescovo, quelle per le crisi Embraco e dell’auto. Forte anche il suo impegno per la Sindone, con la promozione della prima ostensione dedicata in modo speciale ai malati e alle persone in sofferenza, durante il Covid, un’ostensione straordinaria alla presenza delle autorità civili di Torino e del Piemonte, come momento comune di preghiera. e, nel 2015, l’ostensione pubblica con la visita di due giorni di papa Francesco.
Fonte: Il Sole 24 Ore