
Torino-Lione, resta il nodo sicurezza mentre dall’Ue arriva la Decisione di esecuzione
Dopo gli scontri al cantiere della Tav in Valsusa, il 26 luglio scorso, e a qualche giorno dal varo della “Decisione di esecuzione“ da parte di Bruxelles per l’intera tratta di collegamento tra Italia e Francia, resta in primo piano il tema della sicurezza del cantiere e delle possibili misure a sostegno delle imprese che lavorano nel sito e che hanno subito danni e atti vandalici. Una prima stima per i fatti di fine luglio parla di circa 300mila euro di danni, anche di questo si parlerà oggi in un incontro in Prefettura, a Torino, a cui sono stati invitate le istituzioni locali e le associazioni datoriali che insieme al direttore generale di Telt, Maurizio Bufalini – ricevuto con una delegazione di imprenditori lunedì scorso dal ministro Adolfo Urso – hanno fatto un appello affinché la situazione intorno ai cantieri in Valsusa si normalizzi.
Sul fronte della procedura per la realizzazione dell’opera, parte del piano Ten T della Commissione per la realizzazione dei corridoi europei, il passaggio formale definito “Decisione di esecuzione” stabilisce fondamentalmente due cose: mette nero su bianco le azioni e il calendario di attuazione del progetto ferroviario transfrontaliero e delle relative tratte di accesso che collegano i nodi urbani di Lione e Torino, allarga anche alle tratte nazionali il carattere di strategicità dell’opera e riconosce dunque una priorità di finanziamento, con una quota di compartecipazione dell’Ue al 50%.
Nell’elenco delle opere su territorio italiano trasmesso a Bruxelles ci sono tra le altre cose l’adeguamento della linea esistente Bussoleno-Avigliana, la nuova linea linea Avigliana-Orbassano, gli interventi sul nodo di Orbassano, le opere di connessione per il nodo di Torino, con il completamento del passante ferroviario, il potenziamento linea Alta Velocità tra Porta Susa e Porta Nuova, nuova linea indipendente a doppio binario di 4,5 chilometri, il nuovo passante ferroviario da Orbassano a Settimo Torinese, con la Gronda Merci.
«Il salto di qualità è che la Torino-Lione è considerata dall’Ue una opera unica, dunque non solo il Tunnel di base, ma anche le connessioni in Italia e Francia e gli interventi sui nodi urbani di Torino e Lione – spiega Paolo Foietta, presidente della Commissione Intergovernativa (CIG) Italia Francia per il collegamento ferroviario Torino Lione – si tratta di un approccio rivoluzionario perché libera risorse e riconosce la possibilità di puntare ad un cofinanziamento europeo al 50%». È la prima opera che ottiene questo riconoscimento in Italia, aggiunge Foietta, e il documento rappresenta uno strumento di programmazione strategica vincolante per i due Paesi e per la stessa Commissione, con la tratta internazionale operativa a partire dal 2033 e gli interventi ad esempio sulla tratta storica, si territorio italiano, da concludere entro il 2030.
Fonte: Il Sole 24 Ore