Torre dei Conti, ecco com’era già due anni fa: dalle crepe ai solai «poco resistenti»
Una «fabbrica», quella della Torre dei Conti, con «numerosi fenomeni fessurativi», cioè crepe e lesioni fra le strutture e i materiali, che venivano segnalate da anni. Almeno dall’8 agosto del 2023, quando è stata consegnata la relazione tecnica sul progetto di restauro.
Allegata al rilievo del quadro fessurativo, c’era una documentazione fotografica. Cento scatti, fra le pareti e i solai (chiamati «soffitti» nella perizia) dei sei piani dell’edificio medievale dei Fori Imperiali, parzialmente crollato lunedì 3 novembre. Un cantiere in cui era presente una decina di operai. Uno di loro, Octav Stroici, 66 anni, ha perso la vita dopo essere stato sotto le macerie per undici ore.
Le avvertenze
Ed era un cantiere partito nonostante diverse avvertenze. Nel 2023, nel documento riservato che «IlSole24ore.com» ha avuto modo di visionare, è stata evidenziata «la perdita di solidità e continuità della muratura» in molte zone. Ma anche «la mancanza di ammorsature» fra i livelli di murature. Dei danneggiamenti dovuti in parte alle «molte trasformazioni avvenute nei secoli».
Scarsa resistenza dei solai
Ci sono poi, appunto, i solai e la loro «scarsa resistenza». La relazione ha evidenziato che, nonostante avessero «subito interventi di consolidamento tramite il rinforzo con travi aggiunte all’intradosso», si continuavano «a manifestare fenomeni di dissesto». Tutto messo in evidenza dal dossier fotografico che è parte integrante della relazione tecnica.
L’area diventata zona rossa
Il timore, adesso, è che possano verificarsi altri cedimenti. Per questo, già dal 4 novembre l’area è stata trasformata in una «zona rossa». L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Roberto Gualtieri per evitare il traffico pedonale ma anche per far evacuare alcune famiglie in via Tor dei Conti.
Fonte: Il Sole 24 Ore