Tra Pechino e New Delhi riavvicinamento. Modi in Cina da Xi a fine mese

Tra Pechino e New Delhi riavvicinamento. Modi in Cina da Xi a fine mese

Prima l’India, subito dopo il Pakistan. La diplomazia di Pechino si muove in fretta per recuperare relazioni bilaterali in Asia sull’onda sia dei dissapori di New Delhi con Washington, che minaccia pesanti tariffe secondarie per gli acquisti di petrolio russo, sia perché nel mondo plasmato dagli attacchi commerciali di Donald Trump «la situazione – ha detto il ministro cinese degli Esteri Wang Yi – si evolve rapidamente, le pratiche di bullismo unilaterale sono dilaganti e il libero scambio e l’ordine internazionale si trovano ad affrontare gravi sfide».

Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha accusato «alcune delle famiglie più ricche dell’India» di beneficiare del greggio russo, confermando la volontà dell’amministrazione Usa di introdurre dazi secondari sulle importazioni di Mosca. «Abbiamo pianificato un rialzo», ha detto Bessent alla CNBC, ricordando che prima del 2022 meno dell’1% del petrolio indiano proveniva dalla Russia, quota oggi salita attorno al 42%.

In questa occasione, il premier indiano ha reso noto che si recherà in Cina per quella che sarebbe la sua prima visita dal 2018 mentre sono già in corso discussioni per la riapertura del commercio transfrontaliero, la ripresa dei voli diretti e il rilascio dei visti turistici. Modi andrà il 31 agosto a Tianjin per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco); Wang ha definito la visita «di grande importanza». Il ministero degli Esteri indiano ha fatto sapere che il premier non solo andrà alla Sco ma non vede l’ora di incontrare, a Tianjin, il presidente cinese Xi Jinping.

Wang ha incontrato a New Delhi sia Modi che l’omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar, nella prima visita dal marzo 2022, e ieri ha detto che Cina e India hanno concordato «di mantenere lo slancio nei rapporti bilaterali», confermando dunque il percorso di disgelo dopo le tensioni sulle rivendicazioni territoriali alla frontiera himalayana esplose con scontri di confine nel 2020.

Fonte: Il Sole 24 Ore