Tra un Napoli che vola e l’Inter in caduta libera la Juve torna a vincere

Tornando all’Inter, il suo problema è che è già stato detto tutto. Gli errori sono sempre gli stessi: passaggi orizzontali che finiscono in bocca agli avversari, imbarazzanti dormite sui cross in area, inspiegabili cali di tensione, incapacità di gestire il vantaggio senza farsi rimontare. Solo che cambiare Inzaghi è un problema. Gli allenatori buoni sono già seduti altrove. E poi con i chiari di luna che ci sono in cassa, forse non è una grande idea buttare via altri milioni per un nuovo tecnico che nulla garantisce. Il rientro di Lukaku è un altro mistero da svelare. E anche Lautaro non sta troppo bene. Martedì 4 ottobre c’è il Barcellona. L’impresa è disperata, ma con l’inter non si sa mai. A volte è proprio nell’eccezionalità che ritrova sé stessa. Che fatica, però.

Napoli lanciato: che sia l’anno giusto?

Intanto, mentre il Milan si sta specializzando in spettacolari vittorie in extremis (grazie anche alle magie di Leao) che gli permettono di rimanere secondi con la Lazio a tre punti della vetta, Napoli e Atalanta non perdono un colpo rimanendo al comando a quota 20. Con modalità diverse, però: l’Atalanta con questo suo nuovo basso profilo che comunque le permette proseguire la sua marcia. Non brilla, segna poco (anche con la Fiorentina ha vinto per un gol di Lookman), ma intanto mette tanto fieno in cascina per il futuro. Diciamolo: questa con il braccino corto non è la solita Dea che fa innamorare gli esteti. Ma intanto Gasperini se la gode: spesso accusato di troppa bellezza e scarso pragmatismo, adesso al comando ci sta lui. Non è bella, la sua Atalanta, ma è una bella che piace. E piace soprattutto ai suoi tifosi, in passato delusi per le troppe promesse mancate.

Il Napoli invece viaggia come un treno ad alta velocità. Un treno dei desideri che va dritto a destinazione. Se poi sarà lo scudetto si vedrà. Ma intanto è un piacere guardarlo. Con il Torino, grazie a una doppietta di Anguissa, ha chiuso la partita in 12 minuti. Dopo il terzo gol di Kvaratskhelia (anche questo strepitoso) i partenopei si sono un po’ rilassati concedendo ai granata di non sfigurare segnando il gol dell’orgoglio con Sanabria, il migliore del Torino. Ma ciò che colpisce del Napoli è la sua fluidità. Quando Anguissa e Kvara vanno in profondità, succede sempre qualcosa. Sono due front man di una band scatenata: Politano, Zielinskj e Lobotka non solo tengono il ritmo, ma improvvisano anche assoli da sballo.

Un gran lavoro quello di Spalletti che fa sorgere l’inevitabile domanda: è l’anno giusto per il Napoli? Domanda da incrociare le dita in una città che dopo 32 anni attende con un filo di ansia (eufemismo) lo scudetto. Ora tutto gira al meglio. I nuovi acquisti si sono integrati alla perfezione. Spalletti è riuscito a silenziare perfino il suo presidente, De Laurentiis. Un miracolo che neanche San Gennaro. Insomma le premesse fanno ben sperare. Però restano dei però. Soprattutto il timore di quel “mal di primavera” che, anno dopo anno, disunisce la squadra facendola deragliare. “Napule è mille colure, ma anche mille paure” ricorda Pino Daniele. Vedremo quale due anime avrà la meglio.

Ottimo debutto di Maria Sole, la prima donna arbitro in A

Chiudiamo con due novità da rimarcare. La prima riguarda l’ottimo debutto di Maria Sole Ferrieri Caputi, 32 anni, la prima donna ad aver arbitrato una partita della massima divisione maschile. Maria Sole ha diretto con autorevolezza la partita Sassuolo-Salernitana, finita in una goleada (5-0) per gli emiliani. Un buon segnale per il calcio, sport spesso criticato, poco remunerato al femminile, ma che prova faticosamente ad adeguarsi. Quando non ci stupiremo più di una donna arbitro, vorrà dire che qualcosa è davvero cambiato.

Fonte: Il Sole 24 Ore