Transizione energetica, l’aiuto dell’intelligenza artificiale

Il cambiamento climatico impone di riconsiderare le fonti energetiche, oggi ancora elemento fondamentale dello sviluppo. La chiusura delle inquinanti centrali a carbone ha provocato una maggior dipendenza dell’Europa dal gas naturale, che nel 2020 ha coperto il 20% del fabbisogno di energia. La richiesta è ulteriormente cresciuta quest’anno perché l’eolico è stato penalizzato dalle condizioni atmosferiche di venti non forti nel continente. Inoltre, l’Unione europea ha apportato alcune modifiche al suo sistema di scambio per le quote delle emissioni (ETS), il meccanismo usato per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2, rendendo più costoso usare il carbone.

La dipendenza dalle fonti tradizionali

La dipendenza dall’energia è un elemento fondamentale, soprattutto considerando come lo sviluppo stesso della società derivi dallo sfruttamento massivo delle fonti energetiche. Quelle a cui siamo abituati, e a cui dovremo presto rinunciare, sono quelle fossili , vale a dire carbone, petrolio e gas, ma non si è ancora arrivati al punto di poterne fare a meno a favore di un affidamento totale alle risorse rinnovabili.

Una proiezione al 2050 mostra infatti che, pur supponendo un progresso significativo del peso delle fonti rinnovabili all’interno del paniere energetico mondiale, si creerebbe comunque un gap di fornitura legato all’esaurimento dei combustibili fossili, per loro natura limitati. «Ciò a cui si dovrà lavorare, dunque, è lo sviluppo di tecnologie che possano sopperire ed evitare la creazione di tale vuoto energetico» – sottolinea il geologo e fondatore di Geopop, Andrea Moccia, intervenuto alla conferenza “La rivoluzione del 2026: le sfide del cambiamento” organizzata da AllianceBernstein al Salone del Risparmio 2022.

«Ad oggi, seppur in aumento, l’uso di fonti rinnovabili è limitato a circa il 15% del fabbisogno mondiale e a farla da padrone rimane l’energia idroelettrica – sottolinea l’esperto –. Serviranno, però, nuove fonti di energia rinnovabile, a più alta densità energetica e, in tal senso, uno scenario possibile potrebbe essere lo sviluppo dell’energia nucleare basata sui processi di fusione, dunque meno inquinante e pericolosa della “sorella” fissione ma comunque non indenne da dubbi sul suo impatto»

Il ruolo della finanza

Se questa è la traiettoria da intraprendere, rimane da comprendere quale sia il ruolo effettivo della finanza nell’agevolare la transizione. Si parla molto e spesso di come gli investimenti possano spingere verso il cambiamento. Tuttavia, ci sono più fattori ed elementi che vanno a influenzare il successo o il fallimento di un business.

Fonte: Il Sole 24 Ore