
Tribunale per la famiglia verso la revisione
Arriva la proroga a ottobre 2026 per il nuovo tribunale unico per le persone, i minorenni e le famiglie. Ma la prospettiva è quella di una revisione complessiva del sistema delineato dalla riforma Cartabia del 2022 (decreto legislativo 149).
Il debutto del nuovo ufficio giudiziario, che dovrebbe occuparsi di tutti i procedimenti di famiglia e minori cancellando, in parallelo, il tribunale per i minorenni, era in origine previsto per il 17 ottobre 2024, due anni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della riforma Cartabia. Un lasso di tempo in cui si sarebbe dovuto procedere alla revisione delle piante organiche e alle altre misure organizzative necessarie per far partire il tribunale unico; era previsto che fosse istituito in ogni sede di corte d’appello o di sezione distaccata e che fosse articolato in una sezione distrettuale e in una o più sezioni circondariali.
Lo scorso anno il decreto Carceri (92/2024) ha già fatto slittare il termine per l’entrata in vigore di un anno, a ottobre 2025. E ora il decreto legge Giustizia (117/2025) dispone il rinvio di un altro anno, a ottobre 2026.
Una proroga «annunciata, perché diversi nodi sono rimasti da sciogliere», osserva il presidente dell’associazione dei magistrati per i minorenni e la famiglia (Aimmf), Claudio Cottatellucci. «Dopo il rinvio dell’anno scorso – spiega – sarebbe stato necessario agire in modo finalizzato per risolvere le situazioni problematiche, analizzando i dati e allocando le risorse necessarie. Il nuovo rito unico per i procedimenti di famiglia, introdotto dalla riforma e in vigore dal 2023, ha infatti cambiato il lavoro negli uffici giudiziari: le nuove procedure urgenti hanno assorbito molte risorse, a scapito degli altri procedimenti civili che hanno rallentato. Sono necessari dei rinforzi, ma l’invarianza finanziaria prevista dalla riforma è un ostacolo. Anche la digitalizzazione dei tribunali per i minorenni è incompleta: il sistema non è stato “personalizzato” in base al lavoro di questi uffici e non consente lo scambio di fascicoli con i tribunali ordinari. Sono tutti elementi di cui bisogna tenere conto per il futuro».
Peraltro, lo scenario potrebbe cambiare. Nelle scorse settimane, la Commissione ministeriale di studio sul tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie ha annunciato, insieme alla proroga del debutto del nuovo ufficio giudiziario,varata con il decreto legge Giustizia, anche l’intenzione di procedere a una revisione radicale della riforma, che dovrebbe essere affidata a un disegno di legge.
Fonte: Il Sole 24 Ore