
Triplicati i pensionati che emigrano all’estero: Spagna e Portogallo le mete più ambite
Un flusso che non si arresta. È quello degli italiani che si trasferiscono all’estero: lo scorso anno a fare le valigie sono stati oltre 156mila, 113mila dei quali “under 40”. E a questo non trascurabile gruppo vanno aggiunti i 37.825 pensionati che sono emigrati dal nostro Paese. Un fenomeno, quest’ultimo, che sta riprendendo consistenza. Dall’ultimo Rapporto annuale Inps emerge che ogni 100mila titolari di pensione 33 emigrano: con un andamento triplicato rispetto a quindici anni anni fa quando, nel 2010, l’incidenza era di circa 10 su 100mila. Condizioni fiscali più favorevoli, un clima migliore e una qualità della vita più elevata sono tra i motivi che spingono i pensionati a lasciare la penisola. Le mete più ambite sono anzitutto la Spagna, poi il Portogallo, ma anche Svizzera, Francia, Germania, Albania e Tunisia. E adesso, a differenza del passato, le Regioni con tassi di emigrazione più elevati includono anche quelle del Nord più vicine geograficamente ai confini internazionali, come il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige. Ma un significativo numero di pensionati che emigrano si registra anche in Liguria, Lombardia, Veneto, Piemonte e Lazio. A lasciare lo Stivale sono nel 45% dei casi beneficiari di assegni superiori ai 5mila euro.
Sono 228.600 i pensionati italiani residenti fuori dai confini nazionali
Dall’ultimo Rapporto annuale dell’Inps emerge che nel 2024 erano 228.600 i pensionati italiani residenti al di fuori dei confini nazionali. La rilevazione dell’Istituto mette anche in evidenza che quelli che sono considerati pensionati “emigrati”, ovvero coloro che hanno svolto in Italia l’intera carriera lavorativa ma al momento del pensionamento hanno deciso di trasferire la propria residenza all’estero, sono 37.825.
I picchi dell’emigrazione nel 2020 e nel 2023
La “fuga” all’estero rappresenta un fenomeno che si è rafforzato nel tempo. «Tra il 2011 e il 2019 si registra una crescita costante dell’indicatore, che passa da circa 10 a oltre 20 emigrati ogni 100 mila pensionati», si legge nel rapporto in cui si aggiunge che «nel 2023 l’incidenza sale a 33 emigrati ogni 100mila pensionati». Proprio nel 2023 e nel 2020 si sono registrati i picchi dell’esodo dei pensionati italiani all’estero, caratterizzato da un aumento particolarmente marcato a partire dal 2016.
I rientri oscillano tra 400 e 800 l’anno
Nel report si afferma che i il numero dei pensionati rientrati in Italia è rimasto complessivamente stabile nel lungo periodo, «con un’oscillazione tra 40 e 80 unità annue». Anche in questo caso non mancano dei picchi nelle fasi “pre” e “post” Covid (2mila rientri nel 2022).
La Spagna è la meta più ambita
In cima alle preferenze dei pensionati italiani che lasciano il nostro Paese c’è la Spagna, dove tra il 2010 e il 2024 si sono trasferiti oltre 2.800 soggetti, di cui quasi due terzi di sesso maschile. La Penisola Iberica risulta attrattiva per il clima mite, la presenza di comunità italiane consolidate, la vicinanza culturale e l’accessibilità delle infrastrutture sanitarie. I flussi migratori sono alimentati soprattutto da pensionati provenienti dalle regioni del Nord-Ovest, in particolare dalla Lombardia.
Fonte: Il Sole 24 Ore