
Triplo taglio alle agevolazioni per i redditi sopra 50mila euro: ecco chi lo subisce
Oltre i 75mila euro ci sono 1,3 milioni di persone fisiche, cioè il 3,1% del totale. La tagliola, perciò, sembrerebbe un’ipotesi remota. L’impatto sulla spesa complessiva, però, non sarà banale, se pensiamo che a far sforare il limite saranno soprattutto le rate annuali delle spese agevolate dai bonus edilizi pagate dal 2025. Tra coloro che dichiarano più di 75mila euro si trova l’8,5% dei beneficiari del bonus ristrutturazioni (cui fa capo il 23% delle detrazioni usate da tutti i contribuenti) e il 12,7% dei beneficiari dell’ecobonus (con il 34% delle detrazioni).
Il taglio oltre i 120mila
Il limite di spese massime detraibili per i soggetti oltre i 75mila euro si combina alla riduzione progressiva degli oneri agevolati al 19%, che fin dal 2020 colpisce i contribuenti con un reddito superiore a 120mila euro, fino ad azzerare gli oneri a 240mila euro. Ricade in questa platea meno di mezzo milione di persone, l’1,1% del totale.
A questi limiti si aggiunge poi l’obbligo di pagare con mezzi tracciabili le spese detraibili al 19%, quale che sia il reddito del beneficiario.
Il recupero di progressività
Se si osservano queste misure in prospettiva, si coglie una tendenza del legislatore a introdurre – senza dirlo apertamente – un sistema di correttivi per intensificare la progressività dell’Irpef nell’ambito dell’ultimo scaglione (quello che inizia da 50mila euro e ha l’Irpef al 43%).
È un fatto che la curva delle aliquote in Italia sia schiacciata verso il basso: se vi sono, in Europa, molti Paesi che hanno un’aliquota massima superiore al 45%, nessuno dei principali partner europei ha una tassazione così alta su redditi così bassi. In Spagna, il 45% si applica ai redditi compresi tra 60mila e 240mila euro; in Germania oltre 277.825 euro, in Francia sopra i 180.294 euro, nel Regno Unito oltre 125.140 sterline.
Fonte: Il Sole 24 Ore