Trucco naturale e minimal per la prossima estate

Trucco naturale e minimal per la prossima estate

Come ogni anno, le sfilate della Milano fashion week primavera-estate 2026, appena concluse, hanno lanciato le nuove tendenze anche attraverso i beauty look. La vera protagonista rimane la pelle radiosa, che sembra struccata ma perfezionata grazie alle nuove tecnologie che permettono di realizzare questo trucco con facilità. «Credo ci sia, in questa stagione, un ritorno a un certo rigore, forse anche come riflesso del momento storico che stiamo vivendo – spiega Luca Mannucci, international make-up artist che ha curato alcune sfilate -. Già a New York e Londra si è percepita la stessa tendenza: è tramontato quel gusto per l’eccesso, per un’estetica esasperata, a favore di una bellezza più essenziale. Forse è una risposta silenziosa, non dichiarata, ma che invita a una maggiore consapevolezza, quasi un passo indietro rispetto all’esibizione di colore. Il colore resta simbolo di libertà, vita e bellezza, ma in passerella l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla pelle: impeccabile, luminosa, con un glow naturale. In alcuni casi si è scelto un nude radicale, quasi spoglio, che lasciava intravedere persino le occhiaie. Anche sugli occhi ombretti impercettibili, a parte alcuni smokey eyes marcati. Nella maggior parte delle sfilate, però, la pelle è stata la vera protagonista, esaltata da una luce morbida e sofisticata».

Pelle impeccabile accesa da un tocco di blush

Su una pelle radiosa il blush ritorna protagonista, reinterpretato in modi diversi a seconda delle maison. Max Mara ha portato a un nuovo livello il make-up nude, che però richiede ore di lavorazione. La pelle delle modelle è apparsa uniforme, ma priva di eccessi di lucentezza: niente effetto glassy, solo una radiosità naturale ottenuta con l’illuminante steso a “3”, dalle tempie alla mandibola. A completare il look, il blush applicato solo nel punto in cui la pelle arrossirebbe dopo un pizzicotto. Da Ferragamo il focus era sempre sulla pelle in HD, curata nei minimi dettagli. Da Prada, invece, il rossetto è stato applicato sulle guance, come facevano le nostre nonne, per donare un delicato accenno di colore e luminosità. Per la sfilata di Missoni, la make-up artist Diane Kendal per Kiko Milano ha puntato su un incarnato luminoso e dewy ma mai glassy, valorizzato da un contouring leggero e da pennellate di blush su tempie e zigomi. Da N°21 la pelle era il più naturale possibile, con un tocco sun kissed che ricordava l’abbronzatura leggera dell’estate italiana. L’effetto è stato ottenuto con la tecnica del boyfriend blush, applicato basso sulle guance in stile anni ’90, su un viso pulito e minimale. Antonio Marras ha scelto un incarnato idratato e luminoso, quasi bagnato: sugli zigomi la terra è stata mischiata con microperle Swarovski per creare un effetto tridimensionale. La sfilata di Emporio Armani ha raccontato le sensazioni che accompagnano il ritorno in città dopo un viaggio: un attimo evanescente, in bilico tra il desiderio di evasione e la memoria che resta nitida. E non poteva che presentarsi così la prima passerella dopo la scomparsa di Re Giorgio. Il make-up, firmato da Hiromi Ueda, Global Makeup Artist Armani, ha costruito un incarnato perfetto con zigomi sublimati da un blush leggero. Il viso è stato scolpito con tonalità calde come bronzo e arancio ramato, che si armonizzavano con i grigi freddi, i blu e i lilla degli abiti.

Smokey liner e il ritorno degli ombretti pastello e del mascara blu

Il make-up occhi è passato dal minimalismo grafico all’intensità drammatica, fino al ritorno del mascara blu e alle sfumature leggere degli ombretti pastello, come l’ombretto verde Dusty mint visto sulle modelle della sfilata Alberta Ferretti: un verde menta tenue e polveroso, illuminato da riflessi perlati, che dona allo sguardo un effetto leggero e impalpabile. Blumarine ha puntato su un trucco sfumato nei toni del marrone e del verde, pensato per muoversi insieme alla modella ed evitare rigidità. Il tocco brillante di verde richiamava i riflessi cangianti di coleotteri e libellule, in linea con l’immaginario della collezione. Da Luisa Beccaria il make-up ha rispecchiato l’atmosfera onirica della collezione, con iridescenze rosate sul viso e mascara blu al posto del nero, che sarà di grande tendenza nella prossima primavera, come ha spiegato Michele Magnani di MAC. Vivetta ha invece scelto un immaginario marino: pelle matt in controtendenza e occhi enfatizzati da mascara colorati che richiamavano l’estetica anni ’60. Da Diesel, la make-up artist Inge Grognard ha confermato il suo approccio radicale all’anti-make-up, tracciando la rima ciliare superiore direttamente con lo scovolino del mascara, usato come fosse un pennello. Il trucco era volutamente imperfetto, quasi improvvisato, ma di forte impatto visivo, soprattutto quando il tratto si allungava verso l’esterno per donare uno sguardo seducente.Una linea simile si è vista anche da Marco Rambaldi, dove Maurizio Calcagno ha creato su alcune modelle uno smokey antracite grafico dall’allure grunge. Diverso il registro scelto da Dolce & Gabbana, che ha rievocato la femminilità mediterranea ispirata a Malèna di Tornatore con Monica Bellucci: qui gli occhi sono diventati protagonisti assoluti. Da Missoni, infine, il make-up ha guardato agli anni ’60: fresco e naturale, con guance luminose, labbra nude, occhi allungati da matita ed eyeliner sottili e un tocco leggero di mascara.

Il ritorno del volume: code, raccolti e fiocchi per una nuova idea di eleganza

L’hairstyling ha riscoperto l’eleganza attraverso acconciature in cui il volume torna protagonista, mantenendo però un aspetto naturale e spontaneo.Da Ferragamo, il team guidato da Virginie Moreira con Enzo Varca per Wella e Sebastian Professional ha proposto raccolti medi con code attorcigliate su se stesse.Max Mara ha rivisitato lo stile Madame Pompadour in code alte cotonate, fermate da fasce nere per amplificarne il volume. L’hairdo di The Attico, affidato al team Dyson e all’hairstylist Jawara, ha reinterpretato la “grazia scapigliata” con semiraccolti ispirati ai Sixties e arricchiti da fiocchi in vinile, tra rigore e seduzione. Le chiome, realizzate con l’asciugacapelli Dyson Supersonic r Professional e la piastra asciugacapelli Dyson Airstrait, erano volutamente morbide e quasi messy, evocando le dive del cinema italiano. Da Armani i capelli erano raccolti in forme che oscillavano tra maschile e femminile, rispecchiando i codici tanto amati dallo stilista. Ferragamo, invece, ha proposto raccolti minimal e lucidi: riga laterale profonda e coda bassa effetto banana. Un tocco nostalgico è arrivato da Luisa Beccaria, con trecce francesi intrecciate a nastri che richiamavano l’estetica anni 80. Scervino ha proposto i classici slicked hair e romantici semi-raccolti, realizzati dal team Phyto, in una versione più scenografica chiusa da mini knot giocosi. Radici lucide e lunghezze extra lisce o con effetti crimped, alcune avvolte da raffinati foulard.Il rigore di Jil Sander si è tradotto in code basse tiratissime, mentre Missoni, con l’hairstyling di Damien Boissinot per ghd, ha proposto chiome fluide e leggere: niente wet look, ma capelli lunghi e pieni, con scalature e volumi riservati a bob e tagli medi.

Fonte: Il Sole 24 Ore