Trump annuncia: «Israele e Hamas d’accordo sulla prima fase del piano per Gaza»
L’accordo: il cessate il fuoco e gli ostaggi
L’accordo, se pienamente attuato, avvicinerebbe le due parti più di qualsiasi precedente tentativo di fermare una guerra che si è trasformata in un conflitto regionale, coinvolgendo anche Iran, Yemen e Libano. E aggravando l’isolamento internazionale di Israele: in tutte le città del mondo si sono svolte manifestazioni per la pace, di condanna della guerra portata avanti da Israele e di sostegno al popolo palestinese.
Ma perché l’accordo annunciato da Trump porti a una pace duratura – che sarebbe anche un indubbio, enorme successo personale per il presidente americano – mancano ancora dettagli decisivi e sono molte le questioni irrisolte che potrebbero portare al fallimento dei negoziati, come già accaduto nei mesi passati.
Trump ha comunque dichiarato che «tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e duratura». E in precedenza aveva esultato: «Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti».
Ai colloqui Trump aveva inviato il genero Jared Kushner e l’inviato speciale Steve Witkoff, mentre Israele era rappresentato dal ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer, stretto confidente del premier Benjamin Netanyahu.
Conferme e nuovi dubbi sul piano
Dopo avere convocato una riunione straordinaria del governo, Netanyahu, riferendosi agli ostaggi detenuti da Hamas, ha dichiarato: «Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa».
Fonte: Il Sole 24 Ore