Trump chiede alla Corte Suprema di confermare lo stop allo Ius Soli

Trump chiede alla Corte Suprema di confermare lo stop allo Ius Soli

L’amministrazione Usa ha chiesto alla Corte Suprema di confermare il primo ordine esecutivo emanato dal presidente Donald Trump nel suo secondo mandato sulla cittadinanza per diritto di nascita (Ius Soli), che prevede che i bambini nati da genitori che si trovano negli Stati Uniti illegalmente o temporaneamente non possano diventare cittadini americani. Lo scrive la Associated Press. La norma non è mai stata applicata perché quattro giudici federali, che hanno esaminato le cause legali contro l’iniziativa, hanno stabilito che esso viola chiaramente il XIV Emendamento ed è in contrasto con precedenti di lunga data della Corte Suprema.

Decisione della Corte nell’estate 2026

Il ricorso dell’Amministrazione, spiega l’Associated Press, avvia un processo presso l’Alta Corte che potrebbe portare a una sentenza definitiva sulla costituzionalità delle restrizioni alla cittadinanza per nascita entro l’inizio dell’estate prossima. Tuttavia nel ricorso non si chiede alla Corte di far entrare in vigore le restrizioni prima della sua decisione.

Trump ha firmato un ordine esecutivo per lo stop all’applicazione automatica dello Ius Soli il primo giorno del suo secondo mandato alla Casa Bianca, stravolgendo oltre 125 anni di interpretazione secondo cui il XIV emendamento della Costituzione conferisce la cittadinanza a chiunque nasca sul suolo americano, con limitate eccezioni, per esempio per i figli di diplomatici stranieri.

Guardia Nazionale mobilitata a Portland e sedi Ice

Nelle ultime ore, con un post sul social Truth, Trump ha poi annunciato il dispiegamento della Guardia Nazionale a Portland e nelle sedi dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement), la forza di polizia responsabile del controllo dell’immigrazione negli Usa, recentemente prese di mira da attentati come a Dallas. “Su richiesta della segretaria per la Sicurezza Nazionale, Kristi Noem, ordino al segretario alla Guerra, Pete Hegseth, di fornire tutte le truppe necessarie per proteggere Portland, devastata dalla guerra, e qualsiasi sede dell’Ice sotto assedio da attacchi di Antifa e altri terroristi interni. Autorizzo inoltre l’uso della piena forza, se necessario”, si legge nel post presidenziale.

Fonte: Il Sole 24 Ore