Trump: con l’Ue potremmo raggiungere un accordo

Trump: con l’Ue potremmo raggiungere un accordo

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Giappone, deficit commerciale di 15 miliardi di dollari nei primi sei mesi a causa dei dazi

17 luglio 2025Aggiornamento fissato

Sui dazi un accordo con l’India «è molto vicino alla finalizzazione», con l’Unione europea «(che è stata brutale con noi) potremmo raggiungere un accordo», mentre per quanto riguarda il Canada «è troppo presto per dirlo». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel corso di un’intervista telefonica con l’emittente Real America’s Voice.

Il Giappone ha registrato un deficit commerciale di 2,2 trilioni di yen (15 miliardi di dollari) nei primi sei mesi di quest’anno, a causa del calo delle esportazioni dovuto ai dazi più elevati imposti dal presidente Donald Trump. I dati governativi pubblicati giovedì mostrano che le esportazioni sono diminuite dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Trump ha rinviato l’applicazione di un dazio del 25% sulla maggior parte dei prodotti fino al 1° agosto, per consentire i negoziati, ma finora non è stato raggiunto alcun accordo.

Le esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti sono diminuite dell’11% su base annua a giugno, con le esportazioni di automobili in calo del 25%. Le spedizioni verso la Cina sono diminuite di quasi il 5%. Le esportazioni verso il Messico, importante polo di assemblaggio di automobili per il Nord America per le case automobilistiche giapponesi, sono diminuite di quasi il 20%.

Le aziende americane in Cina segnalano una forte riduzione dei piani di investimento e un calo della fiducia negli utili quest’anno. Un sondaggio del Consiglio Commerciale USA-Cina, pubblicato mercoledì, evidenzia preoccupazioni relative alle relazioni tra Stati Uniti e Cina, ai dazi e ai controlli sulle esportazioni. Condotto tra marzo e maggio, il sondaggio mostra che oltre la metà delle aziende intervistate non ha nuovi piani di investimento in Cina. Molte citano sfide come la debolezza della domanda, la sovraccapacità e le restrizioni statunitensi all’esportazione di prodotti high-tech. Mentre l’82% ha registrato profitti nelle proprie attività in Cina nel 2024, meno della metà si sente ottimista riguardo al futuro. Un numero record di aziende sta prendendo in considerazione la possibilità di trasferire le attività al di fuori della Cina a causa delle persistenti incertezze.

Fonte: Il Sole 24 Ore