
Trump dispone invio a Los Angeles di 700 marines e altre 2.000 guardie nazionali
In totale, per ora ci sono 2.100 soldati della Guardia nazionale nella task force, chiamata Task Force 51, insieme ai 700 Marines, ha affermato l’esercito. Ma il presidente Trump ha autorizzato il dispiegamento di ulteriori 2.000 membri della Guardia nazionale per aiutare a rispondere alle proteste a Los Angeles sulle politiche del presidente sull’immigrazione.
Guardia nazionale “federalizzata” da Trump, ultima volta fu nel 1992
Donald Trump ha federalizzato la Guardia nazionale per affrontare i disordini scoppiati a Los Angeles sulla scia della stretta governativa contro i migranti irregolari. L’ultima volta che il presidente degli Stati Uniti ha federalizzato la Guardia nazionale, ovvero ha assunto su di sé il controllo della riserva, sottraendola a quella del governatore locale, fu nel 1992 sempre nella città della California.
All’epoca il provvedimento fu preso per sedare le rivolte provocate dall’assoluzione di quattro agenti di polizia bianchi per il pestaggio dell’automobilista nero, Rodney King. Nei disordini, andati avanti per giorni e che furono tra i più gravi nella storia recente degli Stati Uniti, morirono oltre 60 persone, migliaia rimasero ferite e migliaia furono arrestate. Si calcolarono danni alle proprietà per oltre un miliardo di dollari.
Tre giorni di proteste e duri scontri in centro tra polizia e manifestanti
È la quiete dopo la tempesta lunedì a Los Angeles, dopo tre giorni di proteste e duri scontri in centro tra polizia e manifestanti con bandiere del Messico e di altri Paesi centroamericani per i raid anti migranti dell’amministrazione Trump. Finora il bilancio è di 150 persone arrestate, un paio di cronisti colpiti da proiettili di gomma, diversi negozi saccheggiati, varie auto bruciate, tra cui quattro taxi a guida autonoma.
Con scene da guerriglia urbana nella città che nel 2028 ospiterà le Olimpiadi: da un lato gli agenti – anche a cavallo – con lacrimogeni, manganelli, proiettili non letali, dall’altro la folla in parte mascherata con lanci di pietre, bottiglie, qualche molotov e pure una moto contro un cordone di polizia. Ma la tempesta minaccia di riesplodere presto, allargandosi non solo ad altre città californiane, da San Francisco (60 arresti) alla capitale Sacramento (marcia sul Campidoglio), ma anche ad altre metropoli americane, rischiando di infiammare l’intero Paese. Come successe dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia, quando Trump tentò invano di usare l’Insurrection Act.
Fonte: Il Sole 24 Ore