Trump: «Ho in lista tre o quattro nomi per sostituire il pessimo Powell alla Fed». Wsj: l’annuncio questa estate

L’esasperazione di Donald Trump nei confronti di Jerome Powell lo sta spingendo ad accelerare la nomina del successore alla guida della Federal Reserve entro settembre o perfino in estate. Lo riferiscono fonti informate al Wall Street Journal. Per la successione il presidente Usa sta valutando l’ex governatore della Fed Kevin Warsh e il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett. Tra i candidati ci sarebbe il segretario al Tesoro Scott Bessent, l’ex presidente della Banca mondiale David Malpass e Christopher Waller. Poiché il nuovo presidente della Fed non entrerà in carica prima del prossimo maggio, annunciare la sua nomina quest’estate o in autunno avverrebbe molto prima del tradizionale periodo di transizione di tre-quattro mesi.

Trump ha dichiarato di avere tre o quattro persone in lista per succedere a Jerome Powell, alla scadenza del suo mandato il prossimo anno. «So che ci saranno tre o quattro persone», ha dichiarato Trump mercoledì durante la conferenza stampa all’Aia, dove ha partecipato al vertice della Nato. «Voglio dire, se ne andrà molto presto, fortunatamente, perché penso che sia pessimo».

Il mandato di Powell come presidente termina a maggio 2026. Il presidente ha dichiarato all’inizio di questo mese di stare valutando i successori di Powell e che questi si faranno avanti «molto presto». Alcuni alleati del presidente hanno fatto pressioni affinché il Segretario al Tesoro Scott Bessent ottenga l’incarico ma, secondo fonti vicine alla questione, l’idea sarebbe contestata da un alto funzionario dell’amministrazione. Trump ha anche elogiato l’ex governatore della Fed Kevin Warsh, definendolo «molto stimato».

Il presidente degli Stati Uniti ha continuato la sua campagna di pressione sul capo della banca centrale affinché abbassi i tassi di interesse, definendolo «una persona molto stupida» per averli mantenuti al livello attuale. Trump ha attaccato duramente la posizione della Fed, sostenendo la necessità di tagli e affermando che la banca centrale sta mantenendo elevati i costi di finanziamento per il governo statunitense.