Trump minaccia Mosca: armi all’Ucraina e nuove sanzioni da maggio
Il provvedimento, che dovrebbe essere votato entro fine mese, prevede una tariffa del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe, colpendo nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e finanziano gran parte del suo sforzo bellico. In pratica si tratta di una sorta di sanzioni secondarie, molto temute da Mosca perché rischiano di minare l’appoggio dei suoi principali alleati.
Trump ha preteso una modifica per firmare la legge, ossia riservare solo al presidente – e non al Congresso – la decisione se usarla o meno, restando così l’unico arbitro della partita. “Ci stiamo concentrando sulla sua clientela (di Putin). Ed è questo che, credo, rende gli europei più soddisfatti”, ha commentato Graham. “Questa non è solo una sorta di continuazione della nostra strategia attuale.
È una vera svolta perché dice a Putin: ’Ti colpiremo proprio dove fa male’”, gli ha fatto eco Blumenthal. Significativo anche il coordinamento Usa con gli europei. I due senatori hanno informato da Roma, a margine della conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, la riunione della coalizione dei Volenterosi, gli oltre 30 Paesi pronti a inviare truppe per mantenere la pace in Ucraina dopo la cessazione delle ostilità.
A loro si è unito l’inviato Usa per l’Ucraina Keith Kellogg, che ha annunciato la sua presenza a Kiev per una settimana, da lunedì prossimo. Il Cremlino ha intanto reagito alle iniziative europee, definendo “inaccettabile” l’ipotesi di un contingente europeo in Ucraina e accusando i Paesi del Vecchio continente, col loro sostegno finanziario, di voler incoraggiare Kiev a “continuare la guerra ad ogni costo, quella che chiamiamo una guerra fino all’ultimo ucraino”.
Da vedere se e come inciderà sulle mosse di Trump la “nuova idea” sull’Ucraina che il segretario di Stato Marco Rubio ha detto di aver ricevuto dal ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov nel loro incontro in Malesia.
Fonte: Il Sole 24 Ore