
Tumore allo stomaco, ecco la proposta per la profilazione molecolare completa
Il carcinoma gastrico rappresenta una neoplasia aggressiva con una prognosi particolarmente infausta sia per la frequente presentazione in fase avanzata, sia per l’elevato tasso di recidive, anche dopo chirurgia radicale: 14.000 nuovi casi all’anno (2024) con 9.900 decessi (2022) e con sopravvivenza a 5 anni pari al 32%, secondo quanto riportato da Aiom-Airtum ne “I numeri del cancro in Italia, 2024”.
La chemioterapia ha rappresentato per anni il solo trattamento di questo tumore: l’aggiunta di farmaci target e dell’immmunoterapia, più recentemente introdotti, ha ampliato la disponibilità di terapie efficaci. Pertanto, è attualmente possibile modulare il trattamento dei tumori dello stomaco in fase avanzata in accordo con l’espressione di 5 biomarcatori: HER2, PD-L1, MMR (o analisi molecolare MSI), claudina 18.2; inoltre, il targeting di FGFR2b potrebbe entrare nell’armamentario diagnostico/terapeutico a conclusione degli studi di fase III in corso.
Immunoistochimica (IHC): metodica diffusa con costi limitati
La profilazione molecolare del carcinoma gastrico si basa, attualmente e nei prossimi anni, sui 5 biomarcatori sopraindicati, analizzabili con 8 metodiche immunoistochimiche: 1 IHC per HER2; 1 IHC per PD-L1; 4 IHC per MMR;1 IHC per claudina 18.2 e 1 IHC per FGFR2b, se positivi gli studi di fase III in corso. L’immunoistochimica è un metodo presente in tutti i laboratori di anatomia patologica, relativamente semplice e rapido, con costi limitati. Ovviamente, come per tutte le metodiche, vi sono delle limitazioni che possono andare a inficiare il risultato dell’analisi, principalmente legate alla fase preanalitica di preparazione del campione e alla sensibilità diagnostica determinata dall’adeguatezza e rappresentatività del campionamento effettuato della lesione.
Costi contenuti per un approccio molecolare completo
Obiettivo dell’analisi del Gruppo Multidisciplinare Innovatività (Gmi) – composto da oncologi, anatomopatologi ed economisti sanitari, coordinato da Economia Sanitaria – è stato quello di verificare la congruità dei costi dei test di profilazione/caratterizzazione immunoistochimica per il carcinoma gastrico con le tariffe del nomenclatore Lea (in vigore dal 30.12.2024). In particolare, l’analisi è stata effettuata nella prospettiva di un approccio complessivo che consideri tutti i biomarcatori sopraindicati. La valutazione economica ha stimato per effettuare le 8 IHC di cui sopra, un costo totale di 447,00 euro con un rimborso Ssn di 252,60 euro: sottolineando quindi la necessità di aggiornare la specifica tariffa Lea per l’immunoistochimica predittiva, attualmente sottostimata, rispetto al reale assorbimento di risorse.
Ad aprile 2025 è stato proposto un Dpcm di aggiornamento Lea (in valutazione da parte della Conferenza Regioni), nel quale sarebbe rilevante inserire un “pacchetto” per la caratterizzazione immunoistochimica del carcinoma gastrico avanzato, che comprenda i 5 biomarcatori riportati, indispensabile per la scelta della terapia più appropriata ed efficace. La tariffa potrebbe essere assimilata a quella di 450 euro, indicata nel Dpcm per la profilazione di una sola alterazione (biomarcatore) con qualsiasi metodica di analisi genomica.
Fonte: Il Sole 24 Ore