Tumori, in Campania la prevenzione oncologica arriva anche nelle carceri

Tumori, in Campania la prevenzione oncologica arriva anche nelle carceri

Favorire l’informazione e la formazione sui corretti stili di vita, sull’importanza degli screening per favorire l’adesione e la partecipazione, creare una forte sensibilizzazione a 360° sulla difesa della salute.

E’ questo l’obiettivo dell’accordo triennale, in tema di prevenzione oncologica in ambito penitenziario, firmato fra il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Campania, il Coordinamento della rete sanitaria penitenziaria della Regione Campania, l’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale, l’Aiom (Associazione italiana di Oncologia medica) e la Fondazione Aiom.

Primo protocollo nazionale

Si tratta del primo protocollo su scala nazionale siglato fra un istituto nazionale di tumori, la Società scientifica degli oncologi medici, l’amministrazione penitenziaria ed il servizio sanitario della Campania. Prevede eventi d’informazione rivolti alla popolazione carceraria (ma anche al personale, sanitario e penitenziario, che opera in carcere), corsi di formazione (con l’attivo coinvolgimento delle persone detenute per il “supporto tra pari”) e progetti di ricerca.

Rischio maggiorato per i detenuti

I cittadini detenuti sono uomini e donne particolarmente esposti al pericolo d’insorgenza di neoplasie. La condizione di non libertà incide profondamente sia sulla psiche che sul fisico. Spesso incentiva comportamenti e vizi non salutari come il fumo, l’abuso di alcol, la dieta scorretta o la sedentarietà. Oltre il 70% dei detenuti maschi fuma regolarmente e la metà di loro vorrebbe però smettere. Il 40% è invece sedentario e solo il 13% mangia regolarmente le cinque porzioni di frutta e verdura raccomandate.

Fonte: Il Sole 24 Ore