Turismo della neve: crescono i costi (+5,8%), i ricavi del settore superano i 12 miliardi

Turismo della neve: crescono i costi (+5,8%), i ricavi del settore superano i 12 miliardi

Si preannuncia una stagione bianca da record grazie a un aumento delle presenze estere che compenseranno le minori presenze degli appassionati italiani. Nella stagione 2025/2026 il giro dall’affari supererà i 12,1 miliardi con un +3,6% rispetto la precedente stagione. La voce ospitalità avrà un fatturato di 5,9 miliardi, servizi sportivi, noleggio attrezzature e skipass altri 4,78 miliardi mentre ristorazione, commercio e intrattenimento poco più di 1,4 miliardi.

«Sarà una stagione positiva ma non euforica – commenta Massimo Feruzzi, ad di Jfc, società di marketing turistico e responsabile dell’Osservatorio italiano del turisto montano -. Le presenze aumenteranno del 3,8% grazie al forte incremento degli ospiti stranieri (tra +8% e +8,8%, ndr) che compenserà la riduzione delle presenze italiane (-3,9%) e il consistente calo dei giornalieri (-14,5%)». È l’inevitabile effetto degli aumenti di quest’anno segnano un +5,8%. «I rincari maggiori riguardano gli hotel con un +6,3% per le settimane bianche e il 9,7% per week end e l’alta stagione – continua Feruzzi -. Le scuole di sci aumentano le tariffe del +4,9%, il costo degli skipass cresce a livello nazionale del 4,1% ed i servizi di bar e ristorazione hanno un +5,5%». Per il classico week end il costo per persona supera di poco i 620 euro che diventano per una famiglia quasi 1.800 euro mentre la spesa per la settimana bianca è di quasi 1.550 euro per persona e di circa 4mila per la famiglia. Conti salati rispetto a 3 anni fa quando per il week end si spendeva il 30% in meno.

Nonostante ciò ci sono 4,3 milioni di italiani (+2,6%) con sci e snowboard pronti ad affrontare le piste ma non nei periodi di alta stagione, quanto i prezzi di skipass e degli hotel sono ai massimi. Per le settimane di Natale, Capodanno e Carnevale è atteso il classico pienone, ma non il sold out. Così c’è chi gioca la carta delle prenotazioni anticipare. «Il 39% di coloro che hanno deciso di fare una vacanza in montagna ha già prenotato» sottolinea il responsabile dell’Osservatorio. Anche in montagna si conferma il trend visto la scorsa estate: per rispettare il budget a disposizione si riducono i giorni di soggiorno.

Forse in quota ci saranno meno italiani compensati dall’ondata crescente degli arrivi dall’estero. Una clientela che non ha particolari problemi di budget e sceglie quasi sempre la formula della settimana bianca con la certezza del prezzo all inclusive. Gli operatori si attendono una forte crescita degli arrivi da Polonia, Regno Unito e Repubblica Ceca. Clienti che contribuiscono al saldo positivo della stagione.

Fonte: Il Sole 24 Ore