
Turismo in montagna, giro d’affari a 12 miliardi
Tempo di bilanci per il turismo in montagna. «Nella stagione 2024-2025 registra un fatturato di 12 miliardi tra ricavi diretti, indiretti e indotto – dice Valeria Ghezzi, presidente Anef-Confindustria, al Sole-24 Ore al termine dell’annuale assemblea di Anef-Confindustria, l’associazione che riunisce gli esercenti funiviari che si è svolta venerdì durante l’evento “Apreski-Milano mountain show” -. Di questi 8 miliardi sono stati realizzati nel corso della stagione invernale».
Quello che traccia la presidente è un bilancio positivo ottenuto anche grazie all’innevamento programmato a cui non si può rinunciare per assicurare la continuità della stagione, con presenze elevate nell’arco alpino mentre dall’Appennino sono arrivati segnali positivi grazie agli investimenti pubblici e privati incentivati dai bandi governativi. «L’assalto alle località appenniniche dopo le nevicate conferma che, quando le condizioni sono favorevoli, il prodotto montagna funziona sempre» continua la presidente. In montagna si è registrato un aumento delle presenze straniere e una lieve flessione delle italiane, trend in linea con i dati nazionali. Maggiori soddisfazioni sono arrivate nei mesi estivi grazie alle diverse attività outdoor che esercitano una forte attrattività. «È la dimostrazione del successo delle strategie di destagionalizzazione, che stanno rendendo la montagna viva e competitiva dodici mesi l’anno – rimarca Valeria Ghezzi -. L’estate 2025 ha confermato la montagna come destinazione in crescita trainata da trekking, ciclismo e attività nella natura».
Sul fronte dei futuri investimenti i gestori degli impianti a fune si preparano all’arrivo di una nuova tranche di risorse pubbliche. «Ieri (giovedì scorso per chi legge ndr) la ministra Santanchè mi ha anticipato che sono pronte le graduatorie per il bando ”Impianti di risalita” – dice la presidente all’assise prima di essere interrotta da un applauso -. Sono arrivate richieste per 700 milioni di euro e le aziende ammesse sono 200 su 220 domande inviate. I fondi disponibili non arrivano a 700 milioni e il ministro farà un’analisi per non lasciare indietro nessuno. Mi auguro si riesca ad incrementare i fondi». Il bando «Impianti di risalita 2024» prevede lo stanziamento a fondo perduto di 230 milioni per l’ammodernamento, la sicurezza e la dismissione degli impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale.
In un messaggio all’assemblea Daniela Santanchè ha ricordato che «La montagna è una risorsa strategica per l’Italia e per questo abbiamo stanziato complessivamente oltre 500 milioni a suo sostegno, di cui 200 milioni dedicati specificamente alle comunità e alle imprese che vivono e lavorano in quota». Risorse indispensabili per continuare a fare innovazione puntando soprattutto sull’efficienza energetica e per ridurre l’impatto ambientale. Perché la montagna sta diventando un volano economico anche nei mesi estivi. Un volano che coinvolge, secondo i dati presentati da Cristian Celoria, Partner PwC Italy, circa 2.500 comuni montani che coprono poco più del 35% del territorio nazionale dove vivono oltre 7 milioni di persone. Qui sono presenti 552mila imprese di cui circa 171mila artigiane. Su queste comunità il turismo montano ha un impatto rilevante perché l’Italia è il terzo paese in Europa per fatturato e giornate di sci dopo Francia e Austria e il quinto al mondo dopo Stati Uniti e Giappone. Conquista il primo posto per Pil realizzato dalle province montane «con 1,3 miliardi di fatturato diretto e circa 8 miliardi di indotto, siamo una realtà di riferimento a livello internazionale» continua la presidente.
Lo studio PwC evidenzia per Valle d’Aosta, Lombardia e le province di Trento e Bolzano una spesa turistica locale di quasi 5,1 miliardi Iva esclusa che genera un gettito fiscale riscosso dalle amministrazioni locali di 532 milioni di cui 31 milioni di imposta di soggiorno. Celoria spiega come un milioni di ricavi dei gestori degli impianti ha un effetto moltiplicatore sul territorio pari a 8,3 milioni mentre il tessuto imprenditoriale ha investito 266 milioni in impianti, macchinari, attrezzature e fabbricati.
Fonte: Il Sole 24 Ore