
Ucraina, attacco di droni nella notte: esplosioni a Kiev. Italia invia 5 radar per ripristinare voli civili
Le forze russe hanno lanciato nella notte un massiccio attacco con droni e missili sull’Ucraina che ha preso di mira soprattutto la parte occidentale del Paese, ma non ha risparmiato altre regioni tra cui quella di Kiev. Esplosioni sono state udite in molte regioni, tra cui Kiev, Kropyvnytskyi, Kherson e Mykolaiv. Un ferito a Kharkiv. Il sindaco di Leopoli – Andriy Sadovyi – ha segnalato un incendio in città.
In volo caccia polacchi
Polonia e Paesi alleati hanno fatto decollare i loro caccia «a causa dell’attività dell’aviazione russa a lungo raggio, che sta colpendo obiettivi situati, in particolare, nell’Ucraina occidentale», ha reso noto il Comando operativo delle Forze armate polacche. Anche i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar basati a terra sono stati messi in stato di massima allerta.
Cingolani: «Da Leonardo 5 radar a Kiev per ripristinare voli civili»
“Proprio due giorni fa abbiamo predisposto con Enav un’importante donazione di 5 radar perché stiamo aiutando a ripristinare il controllo dei voli civili, una necessità fondamentale per dare in questo momento un po’ di respiro agli ucraini. Poi continuerà il piano di aiuti che va concordato con tutte le forze europee. Insomma, è arrivato il momento di insistere e di aiutarli”. Così Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, in un’intervista al Corriere della Sera all’indomani della Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina.
Per quanto riguarda la difesa aerea di Kiev, aggiunge l’ad, “abbiamo siglato l’accordo con Baykar e stiamo partendo con la produzione di droni in Italia, con un piano di obiettivi che abbiamo disegnato insieme e condiviso”. “L’auspicio – prosegue – è che nel medio lungo termine non ci sia più bisogno e che quella maledetta guerra finisca. Adesso però va aumentata la capacità di fornire le strumentazioni che rendano questi droni efficaci, su questo possiamo dare una grandissima mano. Detto ciò, non prevediamo di aprire una fabbrica in Ucraina”. Per il capitolo carri armati, spiega Cingolani, “abbiamo delle collaborazioni importantissime con Rheinmetall per cui se dovessero servire tecnologie o altre componenti è chiaro che, nell’ambito di accordi europei per aiutare l’Ucraina, potremmo metterle a disposizione”.
Fonte: Il Sole 24 Ore