Ucraina, lettera d’intenti per 100 caccia Rafale Dassault
È una lettera d’intenti, per ora. Potrebbe però trasformarsi nel più grande ordine di caccia Rafale che la Dassault Aviation abbia ricevuto finora dall’estero: si tratta di 100 caccia multiruolo, da consegnare, se l’intesa andrà in porto entro dieci-dodici anni (ma l’India ha aperto trattative per 114 aerei). Finora, il gruppo di Saint Cloud ha prodotto 300 velivoli, su ordini complessivi per 533 aerei. Con un costo compreso – in dipendenza dai modelli e dalle dotazioni – tra 70 e 80 milioni di euro ciascuno, l’accordo vale tra i 7 e gli otto miliardi. I colloqui contempleranno anche missili in dotazione dei caccia, gli AASM (o Hammer), i missili supersonici terra aria del progetto italo francese SAMP-T, quattro radar e droni. In un accordo di natura civile, l’Ucraina ha deciso di acquistare 55 locomotive Alstom per treni merci con una spesa di 470 milioni di euro finanziati da Bers e Banca Mondiale.
L’Ucraina ha decisamente scelto di rafforzare anche nel medio-lungo periodo la sua aviazione. Un analoga lettera d’intenti è stata firmata il 22 ottobre con la svedese Saab per 120-150 Jas39E Gripen, con prima consegna fissata per ora al 2026 (ma occorrerà verificare se i due documenti sono alternativi o complementari). Fondamentale sarà anche il tema del finanziamento di questi acquisti.
La firma è stata definita «storica» da Volodymir Zelensky ed Emmanuel Macron, che si sono incontrati ieri nella base aerea 107 Villacoublay, a 13 chilometri da Parigi; e poi si sono spostati al Fort Valérien dove c’è il quartier generale della “Forza multinazionale ucraina” che Francia, Gran Bretagna e la coalizione dei volenterosi sta preparando per il dopo guerra dove c’è il quartier generale della “Forza multinazionale ucraina” che Francia, Gran Bretagna e la coalizione dei volenterosi sta preparando per il dopo guerra. La visita è terminata all’Eliseo, dove si è tenuta una conferenza stampa. «Dal primo giorno dell’aggressione russa, la Francia ha scelto un sostegno senza ambiguità all’Ucraina. È un impegno per la nostra sicurezza collettiva», ha detto Macron. «Dall’altra parte – ha proseguito – la Russia da sola ha scelto la guerra. Tutto è pronto per la pace, è solo la Russia a rifiutarla». «La Russia – ha ancora aggiunto – persegue l’obiettivo di prendere il controllo dell’Ucraina. Di fronte a questa ostinazione, a questa intransigenza, restiamo determinati e tenaci nel perseguire la pace».
È per questo motivo, secondo Macron, che «continuiamo a sostenere l’Ucraina, la modernizzazione delle sue forze armate e la deterrenza contro l’aggressione»: «La rigenerazione dell’esercito ucraino è un impegno per la sicurezza di tutti noi». La lettera d’intenti «è la dimostrazione della volontà francese di mettere la propria eccellenza industriale e tecnologica al centro dell’Ucraina e dell’Europa», ha detto ancora il presidente che è tornato a invocare una pace «giusta e duratura» che, spera, «potrà essere raggiunta prima del 2027».
«La firma di questo accordo consente un rafforzamento sostanziale della nostra capacità di difesa. Aumenteremo insieme il potenziale industriale e tecnologico della Francia e dell’Ucraina», ha detto intanto Zelensky: «L’Ucraina potrà ricevere 100 aerei Rafale, quattro radar francesi, otto sistemi di difesa antiaerea, sei sistemi di lancio di bombe; è molto importante per noi», ha aggiunto. «L’obiettivo è rafforzare la capacità di deterrenza di Kiev» contro qualsiasi «tentativo di incursione – ha commentato Macron – «e dotare l’esercito ucraino di capacità proprie di difesa per proteggere il suo spazio aereo».
Fonte: Il Sole 24 Ore