Ucraina, Stati Uniti bloccano consegna di alcune armi. Casa Bianca: «Al primo posto interessi Usa»

Ucraina, Stati Uniti bloccano consegna di alcune armi. Casa Bianca: «Al primo posto interessi Usa»

Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere parte delle forniture di armi all’Ucraina, inclusi missili e munizioni antiaeree fondamentali per la difesa dai raid russi. La conferma è arrivata dalla Casa Bianca, che ha spiegato come la scelta sia maturata dopo una revisione del Dipartimento della Difesa sulle scorte militari americane e l’assistenza fornita a livello globale. “Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi degli Stati Uniti”, ha dichiarato la vice addetta stampa Anna Kelly, che ha sottolineato come la potenza delle forze armate statunitensi resti indiscussa nonostante la sospensione: “Basta chiedere all’Iran”, ha aggiunto, in riferimento alla recente prova di forza americana in Medio Oriente.

Secondo Politico e altre testate Usa, il blocco riguarda armi essenziali per contrastare gli attacchi aerei russi, proprio mentre la guerra entra in una fase ancora più cruenta. A giugno, infatti, il numero di droni a lungo raggio lanciati da Mosca è salito del 36,8% rispetto al mese precedente, come rivelato da un’analisi dell’Afp pubblicata ieri. Le difese ucraine sono messe sempre più a dura prova, affaticate da mesi di combattimenti e con una popolazione civile stremata dai continui allarmi e dalle distruzioni.

La decisione di Washington arriva mentre i colloqui per un cessate il fuoco tra Kiev e Mosca rimangono in fase di stallo. La sospensione degli aiuti rischia così di spostare gli equilibri sul campo a favore della Russia, che intensifica gli attacchi mirando a fiaccare le capacità di resistenza dell’Ucraina. E se il Pentagono ha espresso preoccupazioni sulle riserve militari statunitensi, il portavoce Sean Parnell ha assicurato che l’esercito americano è al massimo della prontezza e delle capacità operative, elogiando la leadership del presidente Trump e del segretario alla Difesa Pete Hegseth.

Sul fronte operativo, Kiev ha risposto colpendo la raffineria Saratovorgsintez nella regione russa di Saratov, un impianto strategico per i rifornimenti di carburante alle unità militari russe. L’attacco, condotto dall’intelligence militare ucraina in coordinamento con altre forze di difesa, avrebbe causato danni significativi alle infrastrutture e innescato un incendio di vaste proporzioni, come riportato dallo Stato maggiore ucraino e dall’agenzia Ukrinform. L’entità dei danni è ancora in fase di valutazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore