Ue, la maggioranza chiede a von der Leyen modifiche alla legge di bilancio

Ue, la maggioranza chiede a von der Leyen modifiche alla legge di bilancio

BRUXELLES – È un braccio di ferro dall’esito ancora incerto quello in corso tra la Commissione e il Parlamento sul prossimo bilancio europeo 2028-2034. I principali partiti centristi che siedono a Strasburgo hanno inviato una insolita lettera all’esecutivo comunitario per chiedere correzioni alla proposta presentata in luglio. Tra le altre cose, popolari, socialisti, liberali e verdi chiedono di mantenere il ruolo delle regioni nella gestione dei fondi riservati all’agricoltura e alla coesione.

Presentata prima della pausa estiva, la proposta della Commissione europea prevede un taglio dei programmi, da 52 a 16; l’accorpamento dei fondi agricoli e di coesione; e una centralizzazione delle responsabilità a livello nazionale. Più in generale, il nuovo bilancio è pari all’1,15% del prodotto interno lordo, rispetto all’1,13% del bilancio precedente (sale all’1,26% del Pil, se si include il rimborso del NextGenerationEU).

Nella loro lettera, i gruppi parlamentari che sostengono la Commissione von der Leyen si dicono contrari a una ri-nazionalizzazione dell’uso dei fondi. Vogliono che «il ruolo degli enti locali venga rafforzato» e che vi siano poste specifiche per agricoltura, coesione, politiche sociali e affari interni. «Bilanci dedicati per politica garantirebbero maggiore prevedibilità e certezza per i beneficiari e sarebbero ulteriormente rafforzati con importi accantonati per specifiche priorità politiche».

Nel contempo, le forze politiche chiedono il rispetto del ruolo del Parlamento in occasione dell’approvazione dei piani nazionali, con cui la Commissione intende gestire la distribuzione di fondi. Popolari, socialisti, liberali e verde vogliono che i principi di condizionalità con riguardo al rispetto dello stato di diritto vengano applicati orizzontalmente, utilizzando gli strumenti dell’omonimo regolamento. L’obiettivo è di evitare «un deficit democratico».

Fonte: Il Sole 24 Ore