Ue, tre opzioni per finanziare Kiev. Per il 2026 servono 71 miliardi
BRUXELLES – La Commissione europea ha confermato ieri che l’Ucraina ha urgentemente bisogno di denaro fresco per finanziare la guerra contro la Russia. «L’ammontare del finanziamento necessario è significativo», ha avvertito l’esecutivo comunitario. Tre sono le opzioni individuate da Bruxelles, ormai note. In una missiva di 10 pagine inviata ai Ventisette, la presidente Ursula von der Leyen nota che le tre possibilità non si escludono reciprocamente, e possono essere usate insieme.
«Abbiamo individuato tre opzioni: un sostegno finanziato dagli Stati membri tramite sovvenzioni; una linea di credito finanziata dall’Unione attraverso prestiti sui mercati finanziari; e un prestito collegato ai saldi di cassa degli attivi russi congelati» al momento dell’invasione dell’Ucraina, ha scritto la signora von der Leyen. In un documento allegato alla lettera, ha aggiunto che «le tre opzioni non si escludono a vicenda. Possono essere combinate o sequenziate».
Bruxelles si rifà alle stime del Fondo monetario internazionale, che prevede un fabbisogno ucraino di 135,7 miliardi di euro nel 2026-2027 (di cui 71,7 miliardi solo l’anno prossimo). Il documento trasmesso ai governi analizza le tre opzioni in modo fattuale, sul fronte finanziario e poi giuridico. È stato richiesto dai capi di Stato e di governo con l’obiettivo di capire quale strumento utilizzare per sostenere finanziariamente l’Ucraina, a tre anni e mezzo dall’invasione russa del paese.
Da tempo, la Commissione europea ritiene che l’uso degli attivi russi sia la soluzione più facile da mettere in pratica, soprattutto perché meno costosa per le casse nazionali in un momento in cui il debito europeo è elevato. Proprio ieri il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis ha avvertito che il debito dei paesi membri a livello aggregato è destinato a salire dall’82% nel 2024 all’85% del prodotto interno lordo nel 2027.
La soluzione – che creerebbe uno storico precedente – non piace al Belgio, il paese che ospita molte delle riserve valutarie russe. Il governo belga ha espresso dubbi e chiesto che i paesi membri si sobbarchino i rischi in solido. A questo riguardo, il documento preparato ieri dalla Commissione europea si vuole rassicurante. Parla della necessità di adottare «salvaguardie appropriate» per garantire la stabilità dell’euro e delle istituzioni finanziarie presso le quali è depositato il denaro.
Fonte: Il Sole 24 Ore