Ultra Ref 2025, il Romaeuropa Festival diventa laboratorio di creatività

Ultra Ref 2025, il Romaeuropa Festival diventa laboratorio di creatività

 

Opening e la musica di Ultra Ref

L’apertura di ULTRA REF, il 20 settembre, è affidata – non a caso – a un doppio concerto che esprime fin da subito l’anima dell’intero percorso. Lyra Pramuk, punta di diamante dell’avant-pop globale, approda per la prima volta al Festival con un universo sonoro inedito: voci decostruite e strumenti classici filtrati da processi tecnologici e intelligenza artificiale. Accanto a lei, Isabelle Lewis, progetto nato dall’incontro tra il producer Valgeir Sigurðsson, il controtenore e regista teatrale Benjamin Abel Meirhaeghe e la violinista Elisabeth Klinck – presentato grazie al supporto di Flanders State of The Arts – fonde elettronica e suggestioni classiche, atmosfere sensuali e romantiche, suoni avvolgenti ed elettronica pulsante.

Gli appuntamenti musicali al Mattatoio proseguono con ULTRA CLUB, la nuova sezione curata da Matteo Antonaci, Giulia Di Giovanni e Federica Patti, che concentra in un’unica settimana i percorsi del festival dedicati alla pop music e alla ricerca tecnologica. Cinque giorni di musica che si aprono il 23 settembre con una selezione di cinque tra i vincitori della raster.call soundtrack Europe 20–25 a cura di Caterina Tomeo (Ireen Amnes & Merlin Ettore, Amit Dagim, Maarja Nuut, Léa Paintandre e Camilla Pisani), accompagnati dai visual realizzati dagli studenti di RUFA – Rome University of Fine Arts. Si passa poi al cantautorato italiano al femminile con Le parole delle canzoni – Treccani, dialogo tra Anna Castiglia, vincitrice della Targa Tenco 2025, e la giornalista Valentina Farinaccio, e con i live di Gaia Banfi, che intreccia elettronica e tradizione cantautorale, e di Ginevra (Asian Fake), che presenta con full band l’album Femina, dove scrittura intima e tensione politica si incontrano in un pop scuro e raffinato.

Non mancano le contaminazioni con la tradizione e i ritmi latini nelle musiche del duo Tarta Relena (presentato grazie al Programma di Internazionalizzazione della Musica e delle Arti Performative Spagnole, co-organizzato da Instituto Cervantes e INAEM nell’ambito del Piano di Recupero, Trasformazione e Resilienza – NextGenerationEU), e il ritorno live – dopo sette anni – di Populous con il nuovo progetto Isla Diferente, arricchito dai visual di Furio Ganz e dalla danza di Francesca Santamaria (anche protagonista di Dancing Days). La ricerca digitale e sonora prosegue con la rinnovata collaborazione con RE:Humanism Art Prize, che presenta Improbable Excess di Jess Tucker e Orynthia di Valerie Tameu, opere vincitrici del Romaeuropa Digitalive Prize che esplorano intelligenza artificiale e realtà virtuale. Sempre dalla Spagna, arriva per la prima volta a Roma Maria Arnal, una delle artiste più originali della scena avant-pop globale post-Rosalìa, con la sua ricerca radicata nella memoria mediterranea e nella tradizione vocale, trasformata in linguaggio universale attraverso intelligenza artificiale e l’elettronica sperimentale. La stessa sera Klang presenta Sara Persico, artista residente a Berlino e parte del noise underground di Napoli, già al fianco di artiste come Caterina Barbieri, Andy Moor e Elvin Brandhi e Érotiq, progetto nato a Roma, attraversa territori elettronici e immaginari simbolici per costruire un linguaggio che riflette sul potere, sull’estetica e sulle forme della manipolazione. All’indie più radicale è infine dedicata l’ultima serata della sezione, con uno showcase speciale firmato Dischi Sotterranei, di cui sono protagonisti Gaia Morelli e la new entry Satantango, e i concerti di Altea e Fuera con il live elettronico ibrido realizzato appositamente per ULTRA CLUB.

Ma gli eventi musicali proseguono anche con il live di San Damiano, il documentario presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 ora eseguite dal vivo da Cosimo Damiano e Pietro Pompei, accompagnati dalle immagini inedite di Gregorio Sassoli, in un viaggio sonoro sospeso tra sogno e quotidianità; con la performance elettroacustica di Martina Bertoni che con il suo Electroacoustic Works for Halldorophone trasforma feedback e sistemi generativi in paesaggi sonori in continua evoluzione e con la lecture performance di Donatella Della Ratta, in collaborazione con THE VOID (Tommaso Campagna & Jordi Viader Guerrero) che esplora la “violenza speculativa” delle immagini generate dall’AI.

Fonte: Il Sole 24 Ore