
Un americano su 5 soffre di infezioni sessuali. E il trend è in ribasso
Trend in calo negli Usa per le infezioni sessualmente trasmesse (Ist), che nel 2024 sono diminuite per il terzo anno consecutivo con un -9% rispetto al 2023, secondo i dati diffusi in queste ore dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Cresce invece per il 12esimo anno consecutivo la sifilide neonatale, una conseguenza mortale – ma prevenibile – delle Ist, che nel 2024 ha fatto registrare quasi 4mila casi.
«Sebbene l’epidemia di infezioni sessualmente trasmesse possa essere in fase di svolta, dobbiamo accelerare i progressi e fermarne le conseguenze più tragiche», commenta Bradley Stoner, direttore della Divisione per la Prevenzione delle Ist dei Cdc. «Circa 1 persona su 5 negli Stati Uniti è affetta da Ist», infezioni che colpiscono ancora «milioni di americani e migliaia di bambini ogni anno – sottolinea – Dobbiamo proseguire con impegno i nostri sforzi di prevenzione a livello federale, statale e locale».
Cresce la sifilide neonatale
Nel 2024 – riferiscono i Cdc – i casi di sifilide neonatale negli Usa sono aumentati di quasi il 2% sul 2023, un incremento notevolmente inferiore rispetto alla crescita a 2 cifre registrata in anni recenti. Confrontandoli con quelli segnalati nel 2015 (495), tuttavia, i casi riportati l’anno scorso sono del 700% più alti. L’incidenza complessiva delle Ist rimane «sostanziale», con oltre 2,2 milioni di casi registrati nel 2024, un +13% rispetto al 2015.
L’agenzia rileva però «segnali incoraggianti di progresso»: oltre al calo generale del 9% sul 2023, sono diminuite per il secondo anno consecutivo, di quasi il 22%, la sifilide primaria e quella secondaria, gli stadi più contagiosi della malattia; i casi di gonorrea sono scesi per il terzo anno consecutivo, di quasi il 10%, e quelli di clamidia si sono ridotti per il secondo anno consecutivo, dell’8%. L’andamento riflette «l’impatto degli sforzi di sanità pubblica, tra cui una maggiore consapevolezza dell’epidemia di Ist e un uso più esteso di strumenti di prevenzione come gli autotest e la profilassi post-esposizione (Pep) con doxiciclina», evidenziano i Cdc. Ma «è importante notare – precisano – che sebbene il quadro nazionale mostri progressi, le tendenze variano a seconda delle regioni e delle popolazioni, e alcune comunità potrebbero ancora registrare aumenti non rispecchiati dai più recenti dati nazionali provvisori del 2024».
Fonte: Il Sole 24 Ore