
Un atlante poetico figlio di “umiltà e aristocratico disdegno”
Il volume, la cui copertina riproduce l’inquietante e simbolico “NYC” di Carlo Berté, accoglie 300 nomi di poeti e 100 case editrici – dalle più visibili alle più piccole e indipendenti – quale risultato dell’indefesso lavoro recensorio sulla produzione poetica italiana contemporanea svolto da Franco Manzoni nell’arco di oltre un decennio per la sua rubrica eponima.
Non s’agit di una mera collezione di centinaia di recensioni-bonsai (ciascuna di 450 battute spazi inclusi), ma di una fitta mappa che intreccia il coro di assoli del nostro attuale panorama poetico. Campione della brevitas, raffinato cultore della parola, Manzoni, grecista poeta e traduttore, coglie le trame di centinaia di raccolte poetiche di un numero impressionante di autori/autrici per dipanarle per noi lettori mostrandone il DNA e invitandoci a tesserle con le nostre mani. Le sue Soglie sono passaggi, confini, zone aperte, di transito, che la sua penna sottile invita a oltrepassare.
Dentro la lettura poetica
La sua mappa è preparatoria al viaggio dentro la lettura poetica. Atto coraggioso, libero, inclusivo di voci e case editrici maggiori e minori, capace di ospitare centri e margini, offrendo a ciascuna voce poetica il suo giusto posto al sole in 450 battute. Impossibile qui citare nomi e editori, ma a questo provvedono i preziosi indici degli autori e delle case editrici alla fine del volume.
Un atlante poetico figlio di “umiltà e aristocratico disdegno” (Pazzi), utilissimo per capire oggi la parola poetica che, da millenni, (ri-)nomina e (ri-)crea grazie al suo sguardo obliquo: unico strumento, e più che mai in questi tempi, contro conformismi, omologazioni, ‘tabulae rasae’ della libertà di pensiero critico e dell’immaginazione.
Franco Manzoni, Soglie. Recensioni formato francobollo, prefazione di Roberto Pazzi e postfazione di Antonio Carlo Ponti, collana Dissensi, Quaderni del Bardo, Lecce, 2025, pagg. 274
Fonte: Il Sole 24 Ore