
un forte ‘no’ alla guerra e ‘sì’ alla fraternità
Questa mattina Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza privata gli organizzatori del III World Meeting on Human Fraternity, organizzato dalla Basilica di San Pietro, dalla Fondazione Fratelli tutti, dall’Associazione Be Human e dalla Fondazione Saint Peter for Humanity. Parterre molto assortito, spiccava una folta schiera di Premi Nobel per la Pace, tra cui anche l’irachena Nadia Murad, l’americana Jody Williams, la liberiana Leymah Gbowee, la yemenita Tawakkol Karman, il russo Dimitri Muratov, l’ucraina Oleksandra V’jačeslavivna Matvijčuk, la filippina Maria Ressa e il congolese Denis Mukwege. Il Papa li ha personalmente ringraziati nel suo discorso per la loro presenza.
C’erano poi, tra gli altri, il cardinale Mauro Gambetti, la rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli, la mamma di Elon Musk, in abito nero, Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti, Paolo Ruffini, Enrico Giovannini, Ermete Realazzi, presidente della Fondazione Symbola, Simona Agnes, consigliere d’amministrazione Rai, padre Enzo Fortunato, padre Paolo Benanti, Enzo Cursio, Enzo Cursio, coordinatore della FAO Nobel Alliance for Food Security and Peace, e il direttore del Sole 24 Ore, Radio 24, Radiocor, Fabio Tamburini. Leone XIV, nel suo intervento, ha spiegato che serve “un forte e coraggioso ’no’ alla guerra e e un ’sì’ alla pace e alla fraternità. Come Papa Francesco ci ha insegnato, infatti, la guerra non è la via giusta per uscire dai conflitti”. Poi il Pontefice ha citato il racconto biblico di Caino e Abele. “Quel primo omicidio non deve indurre a concludere: ’è sempre andata così’. Per quanto antica, per quanto diffusa, la violenza di Caino non si può tollerare come ’normale’. Al contrario, la norma risuona nella domanda divina rivolta al colpevole: ’Dov’è tuo fratello?’. È in questa domanda la nostra vocazione, la regola, il canone della giustizia. Dio non si vendica di Abele con Caino, ma gli pone una domanda che accompagna tutto il cammino della storia”, ha sottolineato Papa Leone.
Nuove forme di carità sociale, di alleanze tra saperi
Occorre “individuare percorsi, locali e internazionali, che sviluppino nuove forme di carità sociale, di alleanze tra saperi e di solidarietà tra le generazioni”. Lo ha detto Papa Leone nell’udienza ai partecipanti al “World Meeting on Human Fraternity”. “Siano percorsi popolari, che includano anche i poveri, non come destinatari di aiuto, ma come soggetti di discernimento e di parola”. “Abbiamo bisogno di una estesa ’alleanza dell’umano’, fondata non sul potere, ma sulla cura; non sul profitto, ma sul dono; non sul sospetto, ma sulla fiducia. La cura, il dono, la fiducia” sono “pilastri di un’economia che non uccide”.
Fonte: Il Sole 24 Ore