Un piano da 70 milioni per l’aeroporto di Palermo
l piano industriale è in via di definizione ma in questo momento per l’aeroporto di Palermo un punto fermo c’è: un piano di investimenti da 70 milioni. Un piano di investimenti articolato su quattro direttrici principali in attesa che venga varato il piano industriale cui stanno lavorando i tecnici in questi giorni: l’ampliamento e modernizzazione del terminal passeggeri, lo sviluppo delle aree commerciali e dei servizi al pubblico, la digitalizzazione completa dei processi infrastrutturazione Saf-ready, capace di consentire alle compagnie di operare con carburanti sostenibili. Ma la partita più grossa è quella della privatizzazione della Gesap, la società di gestione dello scalo “Falcone-Borsellino” di Punta Raisi.
L’ingresso dei privati
Tutti temi trattati in vario modo nel corso della presentazione della Winter 2025 che si è svolta ieri a Palermo. Una presentazione che è stata anche l’occasione per delineare le prospettive e le strategie dell’aeroporto che passano, appunto, dalla partnership con i privati. In fondo Roberto Lagalla, sindaco di Palermo e della Città metropolitana che detengono la maggioranza delle quote azionarie della Gesap, lo ha detto chiaro: «Stiamo viaggiando verso la privatizzazione che favorirà ulteriormente gli investimenti e consentirà di garantire una crescita secondo un continuum incrementale piuttosto che dovere correre rischi di difficoltà di investimento legata alla totale partecipazione pubblica». Lo ha ribadito a sua volta l’amministratore delegato della Gesap Gianfranco Battisti: «La capitalizzazione è necessaria, non siamo in grado di andare avanti con i soli fondi pubblici» ha spiegato. Il bando per la scelta dell’advisor è quasi pronto e potrebbe essere pubblicato a metà di dicembre.
La connessione con i grandi hub globali
Ma questa è solo una parte di una strategia più ampia che coinvolge lo scalo palermitano. Una strategia che l’amministratore delegato ha disegnato nei dettagli sulla base di un principio chiaro: «Palermo non sarà più un aeroporto di passaggio. Sarà una piattaforma strategica con una visione chiara, una governance solida e Kpi misurabili. Stiamo lavorando su un piano industriale ambizioso, costruito su basi concrete, sostenibili e aperte alle partnership. In un mondo in cui la geografia torna a contare, scegliere Palermo significa investire in un progetto con radici profonde e soprattutto prospettive solide». Battisti spiega che l’obiettivo è connettere Palermo ai grandi hub globali, ricordando che oggi lo scalo serve 96 destinazioni in 25 Paesi, con collegamenti diretti verso città come New York, Istanbul, Parigi, Londra, Madrid e Vienna. L’intenzione è rafforzare i rapporti con il Nord Africa e il Medio Oriente, considerati mercati in espansione. Il traguardo è attivare tra 7 e 9 nuove rotte intercontinentali entro il 2030, evidenziando come il posizionamento geografico di Palermo rappresenti un vantaggio competitivo naturale, da consolidare attraverso reti, alleanze e una visione internazionale di lungo periodo. «Oggi Palermo è al 62° posto in Europa per connettività diretta, con un indice di 1,99. È una base solida, ma rappresenta soprattutto un potenziale enorme che dobbiamo ancora sviluppare – dice Battisti -. Con il piano di sviluppo e le partnership con i principali network carrier internazionali, puntiamo a scalare almeno 20–30 posizioni nei prossimi anni».
Le previsioni 2025 e i programmi
Le previsioni sui risultati 2025 intanto appaiono positivi: «È stato un anno consolidamento soprattutto sul piano numerico – aggiunge l’amministratore delegato Gesap -. Chiuderemo con 9,2 milioni di passeggeri e un load factor dell’87,4%, risultati che ci collocano tra gli scali più efficienti d’Italia. L’Ebitda è cresciuto del 33%, raggiungendo i 31 milioni. Ma il dato più significativo è la trasformazione strutturale e organizzativa che stiamo guidando, soprattutto per il traffico internazionale che ha superato il 34% del totale. Palermo non vuole più essere un aeroporto regionale, ma una piattaforma intercontinentale, dinamica, connessa e orientata al futuro». Il settore food & beverage è cresciuto nell’ultimo periodo del 35%, il retail del 10,4%, e i servizi di parcheggio e autonoleggio generano oltre 80 milioni. «Stiamo introducendo format internazionali, ma anche botteghe locali, design siciliano e food d’eccellenza – racconta ancora l’ad -: l’aeroporto diventa così uno spazio commerciale, culturale e identitario, non più solo un luogo di transito. Per l’estate prossima inaugureremo una nuova lounge di alta gamma, un ristorante d’autore e nuovi servizi dedicati al comfort dei passeggeri, rafforzando l’integrazione dell’aeroporto nel tessuto cittadino e nella vita economica e sociale di Palermo».
Fonte: Il Sole 24 Ore