“Una battaglia dopo l’altra”, una straordinaria esperienza audiovisiva nel cuore più nero dell’America

“Una battaglia dopo l’altra”, una straordinaria esperienza audiovisiva nel cuore più nero dell’America

Quando lo storico nemico dei French 75, il colonnello Steven J. Lockjaw, ricompare nella loro vita, Bob Ferguson si lancerà in una disperata ricerca per ritrovare sua figlia e cercare allo stesso tempo di salvarsi.

Girato in pellicola, il film è una vera e propria esperienza audiovisiva, dotata di un ritmo altissimo per l’intera durata (circa 160 minuti), valorizzata da una fotografia precisissima e dalla battente musica di Jonny Greenwoord, compositore geniale e membro dei Radiohead, il cui costante tappeto sonoro contribuisce al coinvolgimento che il film offre dalla prima all’ultima sequenza.

 

Un film politico capace di intrattenere

“Vineland” è stato pubblicato nel 1990, ma Pynchon non a caso aveva scelto di ambientarlo nel 1984, anno della rielezione del presidente Reagan. Dalla base di quel testo, Anderson fa un adattamento che parla dell’America di oggi, del razzismo e di quel tossico suprematismo bianco che è uno dei temi centrali dell’intera operazione.

Il profondo lato politico di “Una battaglia dopo l’altra” trova comunque un perfetto equilibrio con il fortissimo intrattenimento che il film riesce a regalare, grazie anche a sequenze estremamente divertenti (si coglie l’ironia presente anche in Pynchon) inserite in un’atmosfera paranoica e grottesca, così come spesso sembra essere il nostro presente.

Fonte: Il Sole 24 Ore