Una scultura di Louise Bourgeois al centro di una disputa internazionale

Una scultura di Louise Bourgeois al centro di una disputa internazionale

Un’opera contesa, un albero, gli eredi di un’artista di fama globale, un piccolo comune nella provincia di Varese. Sono questi gli elementi di una contesa internazionale, rilanciata dalla stampa locale, e che vede l’amministrazione di Origgio contrapporsi agli eredi dell’artista francese Louise Bourgeois. Al centro della “singolar tenzone” la scultura “The Couple”, abbraccio voluttuoso e leggero di due amanti sospesi in un vortice di passione che sembra proiettarli verso una meta d’infinito, esposta nel Parco di Villa Borletti, dialoga a distanza con le opere di Giovanni Rizzoli e Tristano Di Robilant.

Il sindaco di Origgio

“L’opera venne donata negli anni 2000 grazie ai buoni uffici dello scultore Giovanni Rizzoli, che era in rapporti con l’artista e venne realizzata in base alle richieste dei curatori” spiega il sindaco di Origgio, Evasio Regnicoli. Tuttavia “noi non abbiamo relazione tecnica che ci rassicuri sul posizionarla appesa a un albero. I legali mettono in discussione il posizionamento – prosegue il sindaco – e chiedono che l’opera di 600 kg venga appesa a un ramo; l’amministrazione dal suo canto chiede rassicurazioni tecniche che al momento noi non abbiamo, anche perché andrebbe sospesa a sei metri d’altezza. Ora i rami di un albero la nascondono e la scultura sembra appesa all’albero, anche se non lo è”.

“Credo invece – ipotizza il sindaco – che i curatori vorrebbero riprendere l’opera visto il suo valore, ma a fronte degli sforzi fatti dal comune – che ha curato l’esecuzione della fusione, una monografia etc – noi ci opponiamo ed è per questo che siamo in causa. A mio avviso il fine sarebbe comunque quello di riprendersela…”.

I legali degli eredi

Per i legali degli eredi a non essere stati rispettati sarebbero invece proprio i termini della donazione, che prevedeva che l’opera venisse appesa a un albero. “In questa fase è superfluo parlare del diritto di proprietà dell’opera, questione sottoposta all’attenzione del Tribunale. Rileva invece che l’opera sia esposta in modo difforme dalle volontà dell’artista. Di ciò è ben consapevole il Comune, che ne ha fatto esplicita ammissione. Inutile ricordare che le modalità espositive sono parte integrante dell’opera e, come tali, tutelate dalle norme ed è assoluto dovere del comune di Origgio di attenersi alle stesse”.

Fonte: Il Sole 24 Ore