Unieuro, investimenti per oltre 250 milioni

Unieuro, investimenti per oltre 250 milioni

Unieuro vara il «Piano industriale 2025-2030» puntando su un’offerta a 360 gradi in cui l’omnicanalità, il digitale con il lancio in Italia del marketplace, servizi a valore aggiunto e la marca privata guadagnano nuovi spazi di mercato. «L’obiettivo è di crescere attraverso nuove acqusizioni e aperture, ampliare l’offerta con nuove categorie di prodotti, accelerare la trasformazione digitale per una vera omnicanalità integrata, consolidando il ruolo dei servizi nella relazione con il cliente e diversificare le fonti di crescita con iniziative B2B e B2C e il retail media» spiega Bruna Olivieri, Country manager per l’Italia di Unieuro. Nel 203o la società prevede di triplicare il valore dell’Ebit sul 2024 e portare i servizi a una incidenza pari al 9% dei ricavi e le private label a una quota dell’8% del fatturato. Unieuro pianifica oltre 250 milioni d’investimenti e punta a fare crescere il peso dei servizi. Nel 2023 Unieuro ha acquisiti Covercare, società attiva nella riparazione di apparecchiature multi marca e multi servizio per la casa. Questi i punti chiave che oggi la country manager presenta nel corso di un evento con i principali stakeholder del settore e che Il Sole-24 Ore è in grado di anticipare.

Per quanto riguarda lo sviluppo sul territorio Unieuro prevede trenta nuove aperture nel corso del piano industriale, il rinnovo di 45 punti vendita e un piano mirato di acquisizioni. «Da inizio anno abbiamo già aperto 5 negozi e gli ultimi due in apertura sono a Gorizia e Trento – continua Bruna Olivieri -. Alcune aree del Mezzogiorno potrebbero essere servite da partner affiliati». Un domani l’insegna potrebbe anche essere interessata a subentrare nei locali di qualche punto vendita Carrefour tra i 1.000 e i 1.500 metri quadri in aree che potrebbero esprimere vendite in linea con i propri piani. Unieuro ha accordi per shop-in-shop con Conad e Finiper di Marco Brunelli e «questi accordi verranno rinnovati nell’orizzonte di piano» aggiunge Olivieri. Il tutto in un mercato che non brilla. «Siamo ottimisti e alcune categorie come i grandi elettrodomestici e l’home comfort, così come il gaming, sono in crescita, mentre vediamo un certo dinamismo nelle vendite d’informatica, che sono interessate da una fase di acquisto post pandemica – racconta Bruna Olivieri. Tiene la telefonia di fascia alta mentre la medio-bassa è in sofferenza. Vediamo però nuovi mercati su cui puntiamo, come l’efficientamento energetico, smart home, produttività personale, baby tech, senior tech, pet tech. Nuovi mercati che valgono 10 miliardi, a cui si affiancano nuovi servizi per un valore di 14 miliardi».

Anche Unieuro scommette sulla second hand, che interesserà in un primo momento il settore della telefonia. «Nel 2026 faremo anche un piccolo test sui grandi elettrodomestici perché sono previsti dei contributi europei e statali per quest’attività». Per finire un importante obiettivo di piano è anche il retail media su cui Unieuro ha sviluppato una serie di prodotti ommnicanale per la comunicazione di partner in store e online. Quest’anno 80 store saranno dotati di ledwall pronti per distribuire campagne e contenuti dei partner del settore e non. «In vista dell’alta stagione di vendite nell’ultima parte dell’anno saremo il primo network del settore – sottolinea la country manager -. Sul fronte delle sinergie, sono confermati almeno 20 milioni di sinergie che porteranno a un aumento della marginalità soprattutto nelle aree acquisti e marche private».

Fonte: Il Sole 24 Ore