«Urge un mercato unico del risparmio per la competitività dell’Europa»

«Urge un mercato unico del risparmio per la competitività dell’Europa»

«Non c’è più tempo. La scarsa competitività dell’Unione europea non può andare oltre. Non basta la presa di coscienza. Serve un’azione rapida da parte delle istituzioni europee e dei singoli Paesi membri. E bisogna partire dalla creazione di un mercato unico del risparmio. La Savings investments union (Siu) va in questa direzione e deve essere portata avanti insieme al mercato unico dei capitali. Non c’è rilancio industriale senza un motore finanziario forte». Esordisce così Enrico Letta, dal 2016 presidente dell’Istituto di ricerca europea Jacques Delors di Parigi. L’ex premier prosegue con l’assunto che «tra finanza e industria non ci deve essere distinzione, come invece è stato per decenni. La vera chiave di tutto è una finanza in grado di alimentare l’industria. Servono motori finanziari innovativi, le imprese non possono lavorare solamente con i prestiti bancari. Questo è uno dei motivi della mancanza di competitività dell’Europa. Sono necessari prodotti finanziari mirati per uno sviluppo che punti sull’innovazione, che per definizione ha bisogno di altri strumenti di finanziamento come il venture capital».

È arrivato il momento di cambiare passo?

Ora più che mai c’è un tema di urgenza. L’avvento di Trump ha aiutato l’Europa a svegliarsi, ma senza iniziative concrete c’è il rischio di far subire un duro colpo all’economia del Vecchio Continente. La Commissione Ue ha già fatto dei passi in avanti con la presentazione dei due piani (la Siu da parte della commissaria Albuquerque e la Strategia del mercato unico dal vicepresidente Séjourné, ndr), che i singoli Paesi adesso non devono bloccare. La Savings investment union è la base per il rilancio delle politiche industriali di cui l’Europa ha estremo bisogno.

Può fare un esempio?

Pensiamo al futuro dell’automotive. Un settore già messo in difficoltà dalla transizione che rischia di affondare con i dazi Usa. Ma più che dalla discussione sulle scadenze della transizione dal 2035 al 2038 o altra data, l’industria automobilistica europea ha bisogno di un piano di investimenti che aiuti l’innovazione e la trasformazione del settore. Un piano che non può essere finanziato solamente da investimenti pubblici. Bisogna accelerare, la Siu è fondamentale per ridare anima industriale all’Europa con capitali privati.

Fonte: Il Sole 24 Ore