Urso: «La globalizzazione è finita, la Ue agisca per non soccombere»

Urso: «La globalizzazione è finita, la Ue agisca per non soccombere»

Come uscire da questa situazione di incertezza?

Come uscire da questa situazione di incertezza? Per il titolare del Mimit, che interviene comunque nell’evento prima dell’ennesimo annuncio-shock di Trump, con minaccia di dazi al 50% verso la Ue, la strada maestra è quella di un negoziato immediato, sulla falsa riga di quanto realizzato dalla Gran Bretagna.

«Negoziare al meglio senza innescare ritorsioni – spiega – per poi puntare in prospettiva ad una grande area a dazi zero, come era nelle intenzioni del candidato repubblicano Mc Cain ai tempi della sfida con Obama. Nel frattempo, occorre varare clausole di salvaguardia che tutelino l’Europa dalla probabile invasione di merci cinesi, le cui conseguenze sarebbero devastanti, puntare a nuovi accordi di libero scambio e varare nuovre politiche industriali, energetiche e commerciali prendendo atto che il green deal è morto insieme alla globalizzazione».

«Bruxelles – aggiunge Marcegaglia – deve cercare un buon accordo, che non sarà semplice trovare. Ma dobbiamo farlo, non possiamo subire un negoziato drammatico. E nel frattempo occorre fare altro, migliorare la situazione in Europa, che attraverso il proprio sistema di regole è come se ponesse dazi interni del 45%. Dobbiamo semplificare, sburocratizzare, creare un mercato unico forte, avere più domanda interna e una difesa comune forte. In Europa dobbiamo agire subito. Il modo migliore per rispondere a Trump, che dice che siamo parassiti, è muoverci velocemente, dobbiamo rendere più attrattiva l’Europa, rafforzarla».

Svolta di Bruxelles auspicata anche da Urso, che chiede di mettere alle spalle la spinta ideologica sul green deal nata «in un mondo che non c’è più», recuperando il ritardo accumulato nei settori strategici.

«Se l’auto va in crisi – spiega – perdiamo interi settori strategici come chinmica, microelettronica e acciaio. Ecco perché abbiamo chiesto all’Europa di modificare queste politiche, per renderle sostenibili. E in parte ci siamo già riuscit, cambiando i meccanismi delle multe ai produttori e anticipando a quest’anno la revisione delle regole sulle emissioni».

Fonte: Il Sole 24 Ore