
Usa: giudice federale ordina a Trump lo stop a fermi e arresti dei migranti
Un giudice federale ha stabilito ieri che il Dipartimento per la Sicurezza Interna (Dhs) statunitense ha effettuato fermi e arresti durante le retate anti immigrazione illegale a Los Angeles senza una causa probabile e ha ordinato al Dhs di interrompere la detenzione di individui basandosi esclusivamente sulla loro nazionalità, lingua o professione. Lo riporta la Cnn.
Il giudice distrettuale statunitense Maame Ewusi-Mensah Frimpong, nominato dall’ex presidente Joe Biden, ha ordinato al Dhs di fornire linee guida agli agenti affinché i fermi possano essere eseguiti sulla base di un «ragionevole sospetto», al di là dell’apparente etnia di una persona, della lingua che parla o del suo accento, della «presenza in un luogo specifico» come una fermata dell’autobus o della sua professione. La decisione segue la causa intentata dalla American Civil Liberties Union (Aclu) della California meridionale contro l’amministrazione Trump la scorsa settimana per conto di cinque persone e gruppi di difesa dell’immigrazione. Secondo l’Aclu il Dhs – che è responsabile del controllo dell’immigrazione e delle dogane – aveva effettuato arresti incostituzionali. Nella sua ordinanza, Frimpong ha affermato che l’amministrazione «non ha» fornito informazioni sui motivi per cui ha effettuato gli arresti.
Secondo i dati dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ottenuti dal Deportation Data Project, che raccoglie i dati sull’applicazione delle leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti, dal 1° al 10 giugno sono stati arrestati 722 immigrati a Los Angeles e dintorni. Un’analisi del Los Angeles Times ha mostrato che il 69% degli arrestati non aveva condanne penali e il 58% non era mai stato accusato di un reato.
Fonte: Il Sole 24 Ore