Usa, parchi nazionali più cari per gli stranieri, Trump firma ordine esecutivo

Usa, parchi nazionali più cari per gli stranieri, Trump firma ordine esecutivo

Biglietti di ingresso più cari per i turisti stranieri che vogliono visitare i parchi degli Stati Uniti. Nulla cambia per chi ha la cittadinanza americana, ha assicurato Donald Trump ai sostenitori in Iowa dopo aver firmato un ordine esecutivo in nome dell’ “America First”. Previste anche priorità per i residenti negli Usa nei sistemi di prenotazione gestiti dal National Park Service. Non è chiaro però dagli annunci quanto dovranno pagare i visitatori che non sono residenti negli Usa né come funzionerà il sistema delle priorità. Anche perché i biglietti d’ingresso variano da parco a parco e alcuni sono ad accesso libero.

Al Parco nazionale di Yellowstone, così come per quello di Yosemite e Grand Canyon, oggi si entra per 35 dollari a mezzo. Il Great Smoky Mountains National Park è stato il più visitato nel 2024 ed è ad accesso libero. Per la Casa Bianca le nuove decisioni che riguardano i turisti stranieri significano “investire nei nostri tesori nazionali” e porteranno “centinaia di milioni di dollari” da destinare a “progetti di conservazione per migliorare i nostri parchi” e alla manutenzione. E si tratta di novità all’insegna della “correttezza” perché “i cittadini americani finanziano i parchi nazionali” con i soldi delle “loro tasse”.

L’ordine esecutivo sulle tariffe di ingresso ai parchi nazionali Usa arriva mentre l’amministrazione Trump propone tagli al bilancio del National Park Service superiori al 30%, pari a oltre 1 miliardo di dollari. Secondo la Casa Bianca, i fondi aggiuntivi raccolti attraverso l’aumento delle tariffe contribuiranno a finanziare lavori urgenti nei 433 siti gestiti dal servizio parchi nazionale.

 Il personale permanente del Park Service è diminuito del 24% dall’inizio del mandato di Trump, e solo 4.500 dei 8.000 lavoratori stagionali promessi per l’estate 2025 sono stati effettivamente assunti. La carenza di personale ha già causato chiusure parziali, riduzione delle attività educative e ritardi nelle operazioni di emergenza in parchi iconici come Yosemite (California) e Big Bend (Texas), secondo il National Parks Conservation Association. Nonostante le difficoltà, l’interesse per i parchi resta altissimo: nel 2024 si è registrato un record di 331 milioni di visitatori, sei milioni in più rispetto al 2023.

Fonte: Il Sole 24 Ore