Usa, scandalo Nba: scommesse e poker illegali. Fbi: «Coinvolta la mafia italiana»
Avrebbero scommesso sulle loro partite in Nba, la lega di basket più importante al mondo, e organizzato bische illegali di poker online. È lo scandalo giudiziario portato alla luce dall’Fbi. Quasi quaranta (al momento sarebbero trentotto) le persone arrestate, legate sia alle famiglie italo-americane di Cosa Nostra sia al campionato americano di basket, iniziato la notte fra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre.
Due procedimenti diversi, con tre soggetti coinvolti in entrambi. Fra le accuse ci sono frode telematica, riciclaggio di denaro, estorsione e gioco d’azzardo illegale.
Il primo caso riguarda una cospirazione di scommesse sportive che sfruttava informazioni riservate sui cestisti. Fra i sei arrestati c’è anche Terry Rozier, guardia dei Miami Heat. Sarebbe stato fermato proprio dopo la prima partita di campionato, al rientro dalla sconfitta di Orlando.
Il suo profilo era stato già attenzionato in passato dai federali, a partire da una partita sospetta, giocata ad inizio 2023, in cui aveva abbandonato il campo dopo dieci minuti per un problema al piede. L’Nba, che si è detta pronta a collaborare, aveva indagato internamente ma non aveva trovato riscontri.
Lo schema, ha spiegato il procuratore del distretto di New York Joseph Nocella Jr, si basa sull’utilizzo di informazioni sugli atleti e sulle franchigie, come infortuni o situazioni in cui i giocatori sarebbero rimasti in panchina. Si tratta quindi di scommesse – da centinaia di migliaia di dollari – su singoli eventi o prestazioni non legate al risultato di una partita, e per questo «più facili da manipolare». Ecco perché il direttore dell’Fbi Kash Patel, che ha definito il caso «sconvolgente», lo ha paragonato ad un «insider trading in Nba». «Un’operazione storica, che ha coinvolto enti diversi in undici stati» ha aggiunto.
Fonte: Il Sole 24 Ore