Usa, Trump minaccia di revocare le licenze alle tv: «Il 97% è contro di me»

Usa, Trump minaccia di revocare le licenze alle tv: «Il 97% è contro di me»

Anche Abc, come Cbs, si piega a Donald Trump. L’emittente, controllata da Disney, ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato del Jimmy Kimmel Live, il popolarissimo show di seconda serata condotto da 23 anni dal celeberrimo comico, diventato quest’anno italiano “per fuggire da Donald Trump”. La decisione ha riscosso l’immediato plauso del tycoon, che ora ha chiesto a Nbc di cancellare le trasmissioni di altri due comici a lui ostili: Jimmy Fallon e Seth Meyers. A costare il programma a Kimmel sono state le sue parole sul caso Kirk, dopo che l’amministrazione Trump ha lanciato una campagna per epurare gli autori di commenti controversi sulla vicenda e perseguire le organizzazioni della sinistra radicale, come Antifa, che il presidente ha designato come organizzazione terroristica. Il benservito a Kimmel ha indignato Hollywood e l’opposizione, che ha evocato la censura e la repressione del dissenso, suscitando timori più generalizzati per la libertà di parola. Per Barack Obama l’amministrazione Trump “sta portando la ’cancel culture’ a un livello nuovo e pericoloso”, mentre per l’anchor di ultradestra Tucker Carlson essa sta usando l’uccisione di Kirk per calpestare il primo emendamento.

La minaccia di Trump

Donald Trump minaccia la revoca delle licenze delle reti televisive che sono “contro di me”. “Ho letto da qualche parte che le reti sono al 97% contro di me… eppure ho vinto facilmente, tutti e 7 gli swing states” nel 2024. “Mi danno solo cattiva stampa. Eppure hanno una licenza”, ha aggiunto. “Penso che forse la loro licenza dovrebbe essere revocata”, ha aggiunto, precisando che la decisione “spetterà a Brendan Carr”, il presidente della Federal Communications Commission, suo stretto alleato.

Il caso Kimmel

Nella puntata di lunedì sera, il comico aveva detto che “abbiamo toccato nuovi minimi lo scorso fine settimana, con la gang Maga che sta disperatamente cercando di descrivere questo ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e sta facendo di tutto per ottenere vantaggi politici dall’accaduto”. Kimmel aveva anche preso in giro il modo in cui Trump aveva compianto Kirk: “Questo non è il modo in cui un adulto elabora il lutto per l’omicidio di qualcuno che chiama amico, è il modo in cui un bambino di quattro anni piange un pesciolino rosso”, aveva ironizzato mostrando una clip del tycoon che, subito dopo la sparatoria, parlava della costruzione di una sala da ballo alla Casa Bianca.

La polemica

Il presidente trumpiano della Federal Communications Commission (Fcc), Brendan Carr, di cui ora i dem chiedono le dimissioni, aveva criticato l’intervento di Kimmel e minacciato la revoca delle licenze tv. Una intimidazione che ha spinto alcuni proprietari di emittenti affiliate ad Abc, tra cui i grandi gruppi Nexstar Media Group e Sinclair, a comunicare che avrebbero smesso di trasmettere lo show, inducendo la rete a congelare il programma. “Affermazioni offensive e inaccettabili”, ha spiegato Nexstar, che però ha anche bisogno dell’approvazione della Fcc per la sua acquisizione da 6,2 miliardi di dollari dell’emittente Tegna. Alcuni sospettano che lo stop al programma sia un “dazio” pagato per il disco verde all’operazione, analogamente alle precedenti mosse di Cbs in vista della fusione della sua casa madre Paramount con Skydance: i 16 milioni pagati per risolvere una causa con Trump riguardo un’intervista di 60 Minutes con l’ex vicepresidente Kamala Harris e la cessazione dal 2026 (ufficialmente per motivi economici) del Late Show di Stephen Colbert, un altro famoso comico anti-Trump.

Fonte: Il Sole 24 Ore