«Uso dei fertilizzanti in calo grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo»

«Uso dei fertilizzanti in calo grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo»

Il ricorso ad azoto e fosforo in Italia negli ultimi 15 anni è calato del 7-8% mentre le quantità di prodotti fitosanitari venduti in Italia nell’ultimo decennio si sono ridotte del 14%.

Sono i principali risultati emersi dal Focus Fertilizzanti realizzato dall’Osservatorio Agrofarma (l’associazione delle industrie italiane produttrici di mezzi tecnici per l’agricoltura) e presentato al Macfrut di Rimini. Risultati che tratteggiano il processo di efficientamento in corso in Italia nell’utilizzo di prodotti chimici in agricoltura e questo grazie soprattutto all’innovazione tecnologica e alla sempre maggiore sensibilità degli agricoltori nel seguire le prescrizioni che gli vengono fornite sul corretto utilizzo dei mezzi tecnici.

«Tutto ciò è reso possibile – spiegano ad Agrofarma – solo attraverso importanti investimenti nella ricerca di strumenti e processi produttivi sempre più innovativi. Proprio per questo motivo, negli ultimi 5 anni, le imprese produttrici di fertilizzanti hanno destinato 104 milioni di euro (in media, quindi, circa 20 milioni all’anno) ad attività di ricerca e sviluppo e di efficientamento dei processi produttivi, anche dal punto di vista energetico”.

Un impegno che si affianca a quello delle imprese di agrofarmaci che, in Italia, investono circa 3% del fatturato annuo (circa 32 milioni di euro) in attività di ricerca e sviluppo. Di questi, circa 1/3 viene destinato allo sviluppo di prodotti utilizzabili anche in agricoltura biologica. La sempre maggiore attenzione anche allo sviluppo di mezzi tecnici idonei anche alle prescrizioni dell’agricoltura bio emerge anche da un altro dato riportato nel Focus Fertilizzanti: del totale dei fertilizzanti registrati negli ultimi 9 anni, oltre il 60% è idoneo all’utilizzo anche in agricoltura biologica.

Fonte: Il Sole 24 Ore