
Vacanze in montagna, le baite dove mangiare qualcosa di speciale
Secondo gli ultimi dati Federvini siamo a un nuovo massimo storico per le aziende agrituristiche italiane. È il dato che emerge dal Rapporto Agriturismo e Multifunzionalità, realizzato nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale e giunto alla sua settima edizione. E secondo gli ultimi dati Istat, dei registrati 24.000 agriturismi in Italia, oltre 40% in zone collinari e montane. La crescita media si attesta al +4,5% annuo negli ultimi anni, soprattutto nelle regioni montane grazie al turismo sostenibile. In particolare in Trentino-Alto Adige e Veneto, i ristoranti in malga e rifugi costituiscono una parte rilevante del turismo estivo e invernale.
Tra i tanti segnali di riscoperta della vita semplice e del legame con il territorio, il ritorno ai ritmi e ai sapori della montagna è forse uno dei più evidenti. Cresce l’interesse per le realtà contadine autentiche, dove l’accoglienza non è solo una formula turistica, ma un’estensione naturale dello stile di vita. In questo contesto si inserisce il lavoro di Gallo Rosso, il marchio che da oltre vent’anni promuove e sostiene l’agricoltura contadina in Alto Adige, con l’obiettivo di preservare la cultura rurale e l’identità locale. L’attività si fonda su cinque pilastri: l’ospitalità nei masi, la gastronomia delle osterie contadine, la produzione di alimenti di alta qualità, l’artigianato autentico e la scuola di cucina. Per ottenere il sigillo di osteria contadina Gallo Rosso, i criteri sono stringenti: i piatti devono essere preparati al momento con ingredienti stagionali, provenienti in gran parte dal maso stesso o da altri masi vicini, rigorosamente altoatesini. È vietato servire bibite industriali. Il risultato è un’offerta enogastronomica essenziale, profondamente legata al territorio. E sono tantissime le baite, i masi e i ristoranti d’alta quota che meritano una visita, ecco la nostra selezione.
InAlto la baita “stellata” di Alfio Ghezzi
Per Alfio Ghezzi, una stella Michelin al comando del ristorante Senso Mart, la montagna non è solo un paesaggio, ma una vera fonte d’ispirazione culinaria. Il suo progetto InAlto Alfio Ghezzi Dolomites, inaugurato a 2.514 metri sul Col Margherita, nella Ski Area San Pellegrino, nasce dall’amore per le altitudini estreme e il rispetto per l’ambiente alpino. Qui, in cima alle Dolomiti, Ghezzi propone una cucina essenziale e responsabile, ancorata alla stagionalità e alla filiera corta, in sintonia con il paesaggio: piatti che cercano un delicato equilibrio tra autenticità montana e sobria creatività
Il ristorante gourmet a quasi 3.000 metri
Risalendo in cabinovia fino a 2.700 metri nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, emerge tra le vette alpine si trova il Sunny Valley Kelo Mountain Lodge, con il Mountain Lodge, il ristorante gourmet del lodge, tra i più alti d’Europa. Beppe Bonseri è l’ideatore del progetto, ma questa baita gourmet vive grazie alla mano dello chef Tommaso Bonseri Capitani, che dà vita a creazioni eleganti e radicate nella tradizione valtellinese a Santa Caterina Valfurva (SO).
Il maso che ospita i viandanti dal 1200
Maso storico del 1200, l’Huberhof si trova a Fiè, tra i prati che guardano l’Alpe di Siusi. Gestito dalla stessa famiglia da otto generazioni, offre appartamenti e camere arredati in stile alpino, con colazioni su richiesta a base di prodotti biologici del maso: latte fresco, speck, yogurt, marmellate, uova. Venite qui per una sosta breve ma gourmet, prima di partire a piedi per escursioni tra le Dolomiti. Atmosfera autentica, ritmo lento: un angolo d’Alto Adige che conserva l’essenza del vivere contadino.
Fonte: Il Sole 24 Ore