
Vaccini, caos e politica: Pfizer risponde a Trump e difende la scienza
La svolta coincide con le mosse radicali del Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., storico critico dei vaccini, che ha imposto limiti all’accesso alle dosi, tagliato 500 milioni di dollari di finanziamenti per la ricerca sugli mRna e messo in discussione decenni di politiche sanitarie.
Il terremoto al Cdc
La tensione è esplosa con il licenziamento della direttrice del Cdc, Susan Monarez, avvenuto a meno di un mese dalla sua conferma. Quattro alti funzionari si sono dimessi in segno di protesta, mentre nove ex direttori hanno firmato un editoriale allarmato sul New York Times: «Ciò che il Segretario Kennedy ha fatto al sistema sanitario pubblico è diverso da qualsiasi cosa il nostro Paese abbia mai visto. Sta mettendo in pericolo la salute di ogni americano».
La crisi ha spinto oltre 1.000 operatori sanitari federali a chiedere ufficialmente le dimissioni di Kennedy, accusandolo di “politicizzare la salute pubblica” e di “mettere in pericolo milioni di vite”.
Vaccini a ostacoli
Intanto, la Food and drug administration (Fda) ha approvato a fine agosto una versione aggiornata dei vaccini contro il sottotipo LP.8.1 del coronavirus, ma con restrizioni severe: accesso solo per anziani e persone con patologie croniche. Pfizer ha perso l’autorizzazione per i bambini sotto i 5 anni, mentre Moderna rimane l’unica opzione per i più piccoli, anch’essa riservata a chi presenta gravi problemi di salute.
Per i pediatri, questo è un passo indietro: «I limiti imposti mettono a rischio l’infanzia», denuncia l’American Academy of Pediatrics. A complicare il quadro, diversi esperti di riferimento sono stati rimossi dai comitati consultivi della Fda, alimentando i sospetti di una strategia politica più che scientifica.
Fonte: Il Sole 24 Ore