Valerio Berruti: i suoi bambini incantano Milano

Valerio Berruti: i suoi bambini incantano Milano

Sculture monumentali in cemento armato, disegni i sequenza, installazioni e video per la rassegna che il Palazzo Reale di Milano dedica a Valerio Berruti. Un percorso di rara poesia che fa di questo artista un interprete principe delle tematiche legate all’infanzia e non solo.

La mostra, per l’occasione presenta inediti come la grande scultura “Don’t let me be wrong”, collocata all’angolo del cortile d’onore. Al buio di una sala troviamo invece “A safe place”, ovvero come un oggetto qualunque, una ciambella salvagente, possa trasformarsi da oggetto di divertimento per i pargoli del ricco occidente in strumento necessario per salvarsi la vita per i bimbi che, invece, hanno la sfortuna di dover attraversare i nostri mari da profughi.

Nella tua poetica la musica ha una componente fondamentale. Qui l’accompagnamento musicale è di Ludovico Einaudi e in maniera straordinaria accompagna l’installazione “La giostra di Nina”. Ci vuoi raccontare di questo binomio?

«Questo è un progetto a cui sono molto legato. Ludovico Einaudi è originario di Dogliani, che è un paese delle Langhe, quindi come me. Mi piaceva l’idea di unire questo rapporto local in una concezione glocal, cioè partire da una piccola provincia italiana e arrivare in tutto il mondo. Avevo chiesto a Ludovico se volesse collaborare con me a questo progetto e ne è scaturito questo lavoro di cui sono entusiasta perché è un’animazione che parte da una grande scultura, questa giostra fatta coi passerotti al posto dei cavalli; prima è nata la giostra e poi è nata l’animazione di cui la giostra è protagonista. La parte musicale è fondamentale, penso che sia veramente il 50% dell’opera; abbiamo fatto una collaborazione molto stretta e man mano che facevo dei pezzi glieli mandavo, lui mi mandava la colonna sonora, è stata veramente un’esperienza incredibile per me. Penso che Ludovico Einaudi sia uno dei più grandi talenti musicali che abbiamo in Italia».

“La giostra di Nina”

Ed eccola in mostra “La giostra di Nina”. Non ci sono cavalli, ma passerotti. Gli uccellini voleranno via e starà ai bambini completare la storia.

Fonte: Il Sole 24 Ore