Veicoli aziendali inquinanti, contributi fino a 9mila euro per sostituirli. Gli incentivi in campo

Regioni in campo per la sostituzione di mezzi inquinanti nelle imprese: gli incentivi a fondo perduto possono arrivare a oltre 9mila euro a mezzo rottamato e sostituito con uno nuovo.

Veneto

La Regione, insieme a Unioncamere, ha lanciato un bando per incoraggiare le imprese a sostituire i loro veicoli aziendali inquinanti con quelli più eco-sostenibili tramite contributi a fondo perduto. Il via è stato dato con la delibera della giunta regionale 337 del 4 aprile 2024 finalizzata all’attuazione di progetti dedicati al miglioramento della qualità dell’aria. Le risorse disponibili e ammontano a 6.908.080, suddivise in due linee di finanziamento per agevolare l’acquisto di veicoli delle categorie N1 (trasporto merci) e M1 (trasporto persone), purché abbiano una classe ambientale Euro 6D o superiore. È, inoltre, richiesta la rottamazione di veicoli più inquinanti.

I richiedenti possono essere micro, piccole e medie imprese con sede legale e operativa in Veneto, iscritte al Registro imprese e in possesso del Durc. Le imprese attive in agricoltura, silvicoltura, pesca, commercio e intermediazione di veicoli non sono ammesse. Sono concessi contributi a fondo perduto che variano da 2mila a 9.600 euro e dipendono dal tipo di veicolo e dalle dimensioni dell’impresa. Le piccole imprese ricevono un aumento del 10% sul contributo e le micro del 20%.

Per ottenere l’agevolazione le imprese, devono inviare una manifestazione d’interesse entro il 14 giugno per essere considerate nella graduatoria. Le imprese selezionate possono poi presentare una richiesta di contributo, dopo aver effettuato l’acquisto dei nuovi veicoli e la rottamazione di quelli vecchi.

Lombardia

Le Mpmi con sede operativa in Lombardia possono ora beneficiare di contributi per l’acquisto di veicoli eco-sostenibili destinati al trasporto di persone o merci. L’obiettivo è incoraggiare le imprese a modernizzare il proprio parco veicoli, riducendo così l’impatto ambientale delle loro attività.

Fonte: Il Sole 24 Ore