Veneto, Toscana ed Emilia Romagna guidano la classifica del turismo Dop

Veneto, Toscana ed Emilia Romagna guidano la classifica del turismo Dop

Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia guidano la classifica del turismo Dop in Italia, quello cioè legato all’enogastronomia. Il dato arriva dal primo rapporto ad hoc che la Fondazione Qualivita, insieme a Origin Italia, ha presentato mercoledì 25 giugno a Roma.

Pur non calcola il valore economico generato dal turismo che si concentra sulle specialità di cibo e bevande a denominazione protetta, l’indagine ricorda che l’anno scorso 361 consorzi di tutela nazionali hanno promosso 585 attività tra degustazioni guidate nelle cantine, settimane del gusto o caseifici aperti. Di questo nuovo modello turistico, accanto agli eventi una tantum – sono stati 235 nel 2024 – fanno parte anche 188 infrastrutture permanenti come le strade del vino e dei sapori, i musei del cibo o gli spazi didattici, a dimostrazione del legame storico e culturale tra le Ig e i luoghi di origine. Il rapporto sul Turismo Dop individua in particolare la presenza di 103 strade e itinerari, di 17 siti Unesco, di 29 paesaggi rurali storici e di 82 parchi e aree protette.

Soltanto la zona di produzione del Grana Padano punta ad attirare ogni anno 50 milioni di visitatori: «Grazie alla sua diffusione mondiale e al territorio su cui insiste – ha ricordato il presidente del consorzio, Roberto Zaghini – il Grana Padano punta a diventare un’icona turistica col suo futuro Experience center sul Lago di Garda, che si rivolgerà ai 27 milioni di turisti gardesani e ai 23 milioni di altri turisti della Lombardia, del Veneto e del Trentino».

La leadership di Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, spiegano gli analisti del rapporto Qualivita, dipende dal fatto che nei territori interessati sono presenti filiere produttive strutturate, un’attrattività turistica consolidata e consorzi di tutela capaci di svolgere un ruolo attivo di governance territoriale. «È invece necessaria una riflessione sulle regioni del Sud – ha detto Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita – in queste aree, pur in presenza di numerose produzioni di qualità e forte appeal turistico, un numero troppo basso di consorzi pienamente operativi non consente di intercettare appieno le opportunità del turismo Dop».

Fonte: Il Sole 24 Ore