Via al gemello digitale di Genova per monitorare superficie e sottosuolo

Via al gemello digitale di Genova per monitorare superficie e sottosuolo

Genova muove un passo decisivo per la creazione di un gemello digitale di aree urbane e del sottosuolo della città, con l’obiettivo, tra l’altro, di supportare analisi avanzate del rischio idrogeologico, individuando con precisione i punti di vulnerabilità e simulando scenari di piena o allagamento. Un fattore estremamente importante, in un momento in cui il capoluogo ligure, al pari del resto della Regione ha appena subito, nei giorni scorsi, nuovi ingenti danni dovuti al maltempo. Ma così si apre al strada anche ad analisi predittive, simulazioni e decisioni strategiche su mobilità, gestione delle emergenze, lavori pubblici e manutenzione delle infrastrutture.

Questo pomeriggio, nella settimana di Genova Smart city, sarà presentata la conclusione del progetto sperimentale che consente al capoluogo di dotarsi di nuovi dati geospaziali e una piattaforma digitale integrata del suolo in superficie e del sottosuolo, a supporto del digital twin della città. Promosso dal Comune di Genova e realizzato con il centro di competenza Start 4.0 (nato su iniziativa del Mimit nel 2019) e del gruppo Hexagon (multinazionale svedese di meccatronica), il progetto, spiegano i tecnici del Comune, «rappresenta un unicum nel panorama nazionale: per la prima volta sono state mappate in digitale strutture urbane del centro storico cittadino, sopra e sotto provenienti da rilievi, sensori e documentazione tecnica saranno raccolte, elaborate e rese interoperabili in un unico ambiente digitale».

Aree digitalizzate

Le strutture digitalizzate sono in quattro zone della città: la centrale piazza Corvetto, due tratti del centro storico genovese, uno da 600 metri (dove è stato messo in digitale, per la prima volta, lo sviluppo sotterraneo del rio Sant’Anna, finora quasi impossibile da rilevare, per le difficoltà di accesso e l’imprevedibilità delle portate idriche) e un altro da 900 metri (questo ortogonale al passaggio di altri rivi sotterranei che attraversano Genova) nonché una strada dalla Valpolcevera, via delle Tofane (caratterizzata da una rete di sottoservizi particolarmente complessa e difficile da censire).

Per queste aree, tutte le strutture in superficie sono state digitalizzate, utilizzando tecnologie di rilievo avanzate, come il laser scanner statico, il mobile mapping e il mobile mapping su veicolo. Grazie a questi strumenti, dicono i tecnici, «è stato possibile acquisire, con precisione millimetrica, i fronti degli edifici, le superfici stradali, la segnaletica verticale e orizzontale, le tombinature, gli arredi urbani e tecnologici e molti altri elementi del tessuto cittadino».

Fonte: Il Sole 24 Ore