
Via libera definitivo del Senato al Decreto fiscale: è legge. Dalla sanatoria ai controlli Gdf: cosa cambia
Via libera definitivo del Senato al Decreto fiscale: è legge. Il provvedimento rafforza l’incentivo all’adesione al nuovo Concordato Preventivo Biennale 2025‑2026, offrendo ai professionisti un ravvedimento speciale per regolarizzare i conti fino al 2023 con imposte agevolate, maggiore tutela contro i controlli arbitrari e dilazione nei pagamenti. Allo stesso tempo, introduce misure di trasparenza amministrativa per evitare ispezioni fiscali non adeguatamente motivate.
Chi può accedere e cosa cambia
La nuova procedura consente ai professionisti e agli autonomi che aderiranno per la prima volta al Cpb nel biennio 2025‑2026 di regolarizzare le annualità da 2019 a 2023, pagando imposte sostitutive agevolate. Chi invece ha già aderito nel biennio precedente (2024‑2025) potrà sanare soltanto l’anno 2023, mentre le annualità precedenti risultano già emerse e dunque escluse dal nuovo benefit.
Ravvedimento speciale collegato al concordato biennale
La novità più significativa riguarda il ravvedimento speciale per gli anni d’imposta 2019-2023, riservato ai soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale. La misura consente una regolarizzazione agevolata degli omessi o insufficienti versamenti, applicando sanzioni ridotte e imposte calcolate secondo i parametri degli Isa (Indici sintetici di affidabilità fiscale). L’obiettivo è duplice: da un lato incentivare l’adesione al concordato, dall’altro contenere il contenzioso e favorire l’emersione spontanea di basi imponibili pregresse. Secondo quanto previsto, l’Agenzia delle entrate emanerà un provvedimento attuativo per disciplinare termini, modalità operative e criteri di calcolo.
Maggiori garanzie nei controlli fiscali
Altro punto centrale del decreto è l’introduzione dell’obbligo, per l’Amministrazione finanziaria e per la Guardia di finanza, di motivare in modo circostanziato ogni accesso presso la sede del contribuente, anche in caso di verifiche “a sorpresa”. La finalità è rafforzare le tutele procedimentali e ridurre i margini di discrezionalità negli accessi ispettivi, soprattutto nei confronti di piccoli contribuenti e studi professionali.
Fonte: Il Sole 24 Ore