Via libera del Senato al decreto ex Ilva. Finanziamenti e Cig: ecco le misure per le aziende in crisi

Via libera del Senato al decreto ex Ilva. Finanziamenti e Cig: ecco le misure per le aziende in crisi

Il decreto-legge approvato al Senato introduce una serie di misure volte a garantire la continuità produttiva, il rilancio industriale e il sostegno occupazionale, in particolare legate al polo siderurgico ex Ilva. La legge prevede un finanziamento statale fino a 200 milioni di euro per il 2025 destinato a Ilva in amministrazione straordinaria, per interventi urgenti sugli impianti e per garantirne la sicurezza. Il prestito, a tasso di mercato e con durata massima di 5 anni, potrà anche essere trasferito ad Acciaierie d’Italia. La restituzione dovrà avvenire entro 120 giorni dalla vendita degli impianti o, al massimo, entro cinque anni, con priorità rispetto ad altri debiti.

Fondi e investimenti

All’interno della normativa è prevista la realizzazione di impianti di preridotto: elimina i riferimenti al Pnrr e all’idrogeno, poiché le risorse provengono ora dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Prevede anche che la società incaricata possa avvalersi di un partner privato scelto tramite gara. Inoltre si introducono semplificazioni burocratiche per investimenti superiori a 50 milioni di euro in aree ex Ilva o collegate. L’investitore dovrà presentare un piano al Ministero delle imprese, che potrà nominare un commissario straordinario per coordinare l’intervento. Consentendo anche per il 2024 a regioni e province autonome di usare fondi residui per sostenere imprese strategiche, come già avvenuto nel 2023. La legge stanzia 20 milioni per un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria (massimo sei mesi non prorogabili) destinato a imprese in fase di cessazione con possibilità concrete di vendita e riassorbimento occupazionale ed aumenta il tetto di spesa per il sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti da aziende sequestrate o confiscate e in amministrazione giudiziaria, per gli anni 2025 e 2026.

L’ingresso dei soggetti pubblici

La norma regola la cessione dei contratti di acquisto di complessi aziendali in caso di problemi contrattuali, permettendo l’ingresso di un nuovo soggetto, anche pubblico. L’autorizzazione ministeriale e il tetto all’importo di cessione servono a tutelare l’interesse pubblico.

Cassa integrazione e limiti d’orario

Per il 2025, è previsto l’esonero dal pagamento delle contribuzioni aggiuntive legate alla cassa integrazione straordinaria per le aziende in crisi complessa, con alcune condizioni (esclusione se vengono attivati licenziamenti collettivi), ed estende per il 2025 (fino a 12 settimane) la possibilità di cassa integrazione per le piccole imprese (fino a 15 dipendenti) dei settori della moda. Modifica anche le procedure permettendo al datore di lavoro di chiedere direttamente all’INPS il pagamento ai lavoratori. La misura sarà finanziata riducendo di 9,3 milioni il Fondo sociale per occupazione e formazione. Si consente un ulteriore periodo di Cigs fino al 2027 per grandi gruppi (con almeno 1000 dipendenti) che abbiano firmato un accordo quadro per la salvaguardia dei posti di lavoro e la reindustrializzazione. Saranno possibili anche riduzioni di orario fino al 100%, con limiti di spesa stabiliti per ciascun anno dal 2025 al 2027.

Fonte: Il Sole 24 Ore