Via libera del Senato alla legge sulla concorrenza. Servizi locali, treni, colonnine di ricarica: cosa cambia
Arriva al traguardo senza un vero esame parlamentare la nuova legge annuale per la concorrenza. Il Senato con 97 sì, 60 no e due astenuti ha votato la fiducia sul maxi emendamento presentato dal governo: il provvedimento è giunto in Aula senza che la commissione Industria abbia potuto apportare modifiche rispetto alla versione approvata dal governo. L’incastro tra la sessione di bilancio e le scadenze imposte dal Pnrr (approvazione definitiva entro l’anno) ha infatti portato l’esecutivo a richiedere la fiducia sul testo originario, decisione contestata dalle opposizioni. E il prossimo passaggio alla Camera non dovrebbe discostarsi da questa linea.
Una mini-legge
Il risultato è una mini-legge di soli nove articoli, senza vere riforme ma con piccoli ritocchi a misure di settore, dai servizi pubblici locali alle colonnine di ricarica. E, soprattutto, senza spazio per integrazioni che sarebbero state ben viste dalla Commissione europea – ad esempio in materia di liberalizzazione dei saldi nel commercio e di riduzione delle proroghe delle concessioni per gli ambulanti – e dall’Antitrust italiana, in particolare per avviare le gare nei mercati dell’idroelettrico e dei treni regionali e per aprire più spazi nei settori dei porti e delle parafarmacie. Non potrà entrare nella legge nemmeno l’attesa modifica, allo studio di Mimit e Mef, necessaria per sbloccare la norma che incentiva gli investimenti di fondi pensione e casse previdenziale nel venture capital.
Servizi pubblici locali
Il Ddl si sofferma innanzitutto sui servizi pubblici locali. In caso di andamento insoddisfacente della gestione, i Comuni con oltre 5mila abitanti dovranno adottare un atto di indirizzo con cui imporre al gestore azioni correttive, con la possibilità anche della revoca. Scatteranno inoltre sanzioni – da 5mila a 500mila euro – per l’omessa pubblicazione della ricognizione sull’andamento.
Treni regionali
Per quanto riguarda il trasporto pubblico regionale (sia ferroviario sia su gomma), scatterà per la prima volta l’obbligo di motivazione di affidamenti senza gara che è già in vigore per i servizi pubblici locali, con l’aggiunta delle nuove disposizioni prima citate su ricognizione dei risultati e azioni correttive. L’Authority dei trasporti dovrà adottare, entro il 2026, delle linee guida per migliorare la qualità dell’affidamento del servizio, ma siamo lontani dalla spinta molto incisiva alle gare auspicata dall’Antitrust.
Società tra professionisti
L’Autorità per la concorrenza è stata invece ascoltata sulla costituzione delle società tra professionisti: la nuova disposizione del Ddl chiarisce che i requisiti richiesti dalla legge 183 del 2011 devono ricorrere alternativamente e non cumulativamente. Di qui la nuova formulazione: «La partecipazione sociale dei professionisti deve essere tale da assicurare a questi ultimi la possibilità di determinare la maggioranza dei due terzi nelle deliberazioni o decisioni, tenuto conto delle regole stabilite per il modello societario prescelto per la costituzione della società».
Fonte: Il Sole 24 Ore