
Via libera finale al decreto per l’ex Ilva, dalle nuove risorse alla bonifica ambientale: ecco le novità
Via libera definitivo della Camera al decreto ex Ilva (dl 3/2025), con le misure urgenti per assicurare la continuità produttiva e occupazionale degli impianti. Il provvedimento sarebbe scaduto il 25 marzo. La Camera ha approvato il decreto nello stesso testo licenziato dal Senato. I sì sono stati 140, i no 91, gli astenuti 3.
Nel corso dell’iter di conversione in prima lettura presso il Senato è confluito nel testo il decreto legge con misure urgenti per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per gli impianti di interesse strategico. Dalla produzione alla bonifica ambientale, ecco le soluzioni principali.
Risorse fino a 400 milioni di euro alla società Acciaierie d’Italia
L’amministrazione straordinaria di Ilva s.p.a. può incrementare le risorse da trasferire all’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia s.p.a., fino a 400 milioni di euro, a valere sulle risorse rivenienti dalla sottoscrizione delle obbligazioni emesse da Ilva.
Fondo di 80 milioni per il 2027 per la bonifica ambientale
Viene istituito un fondo con una dotazione 80 milioni di euro per il 2027 per gli interventi di ripristino e bonifica ambientale nell’area del Sito di interesse nazionale di Taranto.
La valutazione del danno sanitario
È modificata la disciplina sulla valutazione del danno sanitario relativa agli stabilimenti riconosciuti, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di interesse strategico nazionale, stabilimenti nell’ambito dei quali, per specifica disposizione legislativa, sono ricompresi quelli siderurgici dell’ex Gruppo Ilva. In particolare, viene previsto che il gestore di uno stabilimento riconosciuto di interesse strategico nazionale fornisca, nell’ambito della procedura di riesame dell’AIA, il rapporto di VDS (valutazione del danno sanitario), relativo allo scenario emissivo connesso all’assetto impiantistico e produttivo, e prevede che, nelle more dell’emanazione del primo decreto ministeriale di aggiornamento dei criteri metodologici, il gestore predisponga, in luogo del rapporto di VDS, uno studio di valutazione di impatto sanitario (VIS).
Fonte: Il Sole 24 Ore